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PAOLA – Cellulari e utensili sono stati nascosti nel doppiofondo ricavato in una pentola e spedito da un soggetto anonimo a un detenuto recluso nella Casa circondariale di Paola. Il ritrovamento risale al 10 marzo.

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Gli agenti della Polizia Penitenziaria, insospettiti anche dal peso della pentola, arrivata tramite posta, hanno attivato controlli approfonditi, scoprendo che era stato realizzato un doppiofondo al cui interno erano nascosti due cellulari, carica batterie, un cavo usb, una chiave da lavoro e, probabilmente, sostanze stupefacenti. Sul caso indaga la Procura della Repubblica di Paola, diretta dal procuratore capo Pierpaolo Bruni.

“Preoccupante rimane il dubbio sull’utilizzo della chiave da lavoro – precisa la Polizia Penitenziaria – che sicuramente doveva essere usata per sabotare qualche attrezzatura o per smontare delle bilancette per occultare i cellulari e la sostanza. Sempre più questi eventi dimostrano che l’indole delinquenziale dei soggetti non viene lasciata fuori dalle prigioni. In ogni caso, pur essendo il personale di Paola carente sulla forza organica (su un organico di 127 unità previste ne sono amministrate solo 100), la dedizione al servizio ha fatto raggiungere il grande risultato operativo”.

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