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LAINO BORGO – Si trovava a bordo di una piccola ruspa quando è precipitata la campata del viadotto su cui lavorava ed è precipitato da un’altezza di circa ottanta metri, perdendo la vita. Un incidente terribile accaduto ieri pomeriggio, intorno alle ore 17, nel cantiere del Macrolotto 3.2 della Salerno-Reggio Calabria, tra Laino Borgo e Mormanno – dove sono in corso i lavori di realizzazione della nuova autostrada – e che ha provocato la morte di Adrian Miholca, un operaio di nazionalità rumena di soli 25 anni, dipendente della Nitrex, l’impresa di Lonato del Garda (Brescia) che si occupa di demolizioni con esplosivi ed abbattimenti controllati.
Secondo i primi accertamenti, l’incidente è avvenuto sulla quinta campata del Viadotto “Italia” (direzione Reggio Calabria), dove erano in corso i lavori di predisposizione della demolizione dell’impalcato. Nel corso di questi lavori si è verificato improvvisamente il crollo della campata, che ha coinvolto anche l’operaio.

Sul posto è immediatamente arrivata la polizia stradale di Lagonegro (competente sul tratto autostradale nonostante ricada nel territorio della provincia di Cosenza) e subito dopo i vigili del fuoco del distaccamento di Castrovillari, che hanno operato per il recupero del corpo dello sfortunato operaio.

Sul cantiere è arrivata anche l’autorità giudiziaria per gli accertamenti preliminari e i tecnici dell’Anas e del Contraente Generale per eseguire i sopralluoghi e valutare eventuali danni alle strutture limitrofe.
Non era il primo abbattimento dei manufatti del vecchio tracciato dell’autostrada: molti sono stati già eseguiti nei mesi scorsi, e il vecchio viadotto Italia è solo uno dei trentasette viadotti da demolire, per un totale di 112 impalcati e 63 pile, nell’ambito dei lavori di adeguamento di riqualifica della A3.

Appena appresa la notizia, il presidente dell’Anas Pietro Ciucci, ha espresso le sue condoglianze alla famiglia dell’operaio e ha immediatamente nominato una commissione d’inchiesta interna per verificare la dinamica e le responsabilità dell’incidente.

E sull’incidente mortale sul lavoro è intervenuto anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio: «La morte di un operaio sul lavoro è sempre un fatto assai grave, la morte di un lavoratore su un cantiere per un’opera pubblica è un fatto gravissimo. Siamo profondamente rattristati da questa notizia e nel porgere le condoglianze alla famiglia attendiamo gli esiti delle indagini sulla dinamica dell’accaduto, un fatto non degno di un Paese civile».

I NUMERI 

Il viadotto Italia sul torrente Lao è il più alto d’Italia, e il secondo in Europa e uno dei più alti del mondo. Il viadotto ha una lunghezza complessiva pari a 1.166 m ed è realizzato in parte in cemento armato e in parte in acciaio. Tutti i piloni sono in cemento armato, gli impalcati dei viadotti di accesso sono in cemento armato precompresso mentre le tre grandi luci centrali, di lunghezza complessiva pari a 425 m, sono realizzate interamente in acciaio (sezione scatolare in lamiere d’acciaio irrigidite da nervature, cd. “lastra ortotropa”). La luce principale è pari a 175 m con una larghezza di impalcato di 21,60 m. Il pilone più alto misura 145 m e il piano stradale si trova a circa 260 metri dal fondo valle: la stretta gola nella quale scorre il fiume Lao. Ha detenuto il primato di ponte più alto d’Europa dal 1969 al 2004 quando è stato superato dal viadotto di Millau, in Francia.

 

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