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RENDE (CS) – La Polizia provinciale di Cosenza ha inviato una comunicazione di reato alla Procura rispetto al fenomeno di autocombustione che si registra nell’area ex Legnochimica di Rende.

La decisione è scaturita dopo il sopralluogo della polizia provinciale effettuato insieme  ai vigili del fuoco e ai vigili urbani di Rende, che hanno presidiato la zona e interpellato i tecnici dell’Arpacal per nuove analisi dell’aria e delle acque.

Nell’esposto, è scritto in una nota, si evidenzia come nelle vasche della zona di contrada Lecco si siano sviluppati alcuni focolai di notevoli dimensioni, in presenza di cumuli di scarti industriali, con fuoriuscita di esalazioni di fumi. Per questo motivo la Polizia provinciale ha chiesto un sopralluogo urgente all’Arpacal di Cosenza per la verifica delle emissioni in atmosfera ed il campionamento del materiale presente nei siti.

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«Il risultato, ricevuto dopo le analisi fatte sul posto da un tecnico del Servizio Suolo e Rifiuti e da altro personale del Servizio Aria per il campionamento e le analisi delle emissioni gassose sprigionate dalla combustione – prosegue la nota – individua nella zona interessata dalla ricaduta dei fumi “una concentrazione consistente di IPA (Benzo(a)pirene) e metalli (in particolare Ni)”».

Per quanto riguarda il campionamento del materiale depositato nei laghi, l’Arpacal ha fatto riferimento alle analisi precedentemente effettuate, in occasione di un altro incendio verificatosi presso lo stesso sito nel mese di agosto del 2008, ritenendo immutata la situazione, ovvero «con i valori di alluminio, manganese, nichel e ferro di molto superiori al limite massimo previsto dalla legge».

Per questi motivi la Polizia provinciale ha provveduto ad inviare una dettagliata informativa alla Procura di Cosenza, ipotizzando la configurazione del reato di combustione illecita di rifiuti.

 

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