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Il viadotto Cannavino

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COSENZA – Le condizioni del viadotto Cannavino sulla Ss 107 Silana-Crotonese, sono ufficialmente al centro di un’inchiesta della magistratura. Nei giorni scorsi, infatti, i carabinieri si sono recati nella sede cosentina dell’Anas su delega della Procura diretta da Mario Spagnuolo, per acquisire tutta la documentazione relativa al ponte che, più di ogni altro, turba i sogni degli automobilisti diretti in Sila. Non a caso, quel viadotto lungo quattrocento metri si presenta pericolosamente incurvato nel centro, all’altezza di due giunti, circostanza che a prima vista induce a dubitare della sua stabilità. Le ripetute rassicurazioni da parte dell’Anas (LEGGI) non hanno sortito un effetto tranquillizzante; anzi, lo scorso novembre l’argomento è diventato oggetto di una denuncia in Procura a firma dei Codacons.

E proprio da quell’esposto è partito l’ufficio di Spagnuolo per avviare le investigazioni di rito. Al momento non ci sono iscritti nel registro degli indagati, ma si ipotizzano reati contro l’incolumità pubblica.

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SUL CASO DEL VIADOTTO CANNAVINO

La flessione del ponte ubicato nel comune di Celico, in Presila, ha cominciato a essere ben visibile la scorsa estate. «Non è a rischio crollo» avevano sentenziato gli esperti della Società autostrade fin dall’insorgere delle prime polemiche. LEGGI DEI NUOVI MONITORAGGI

A certificare la sua stabilità sarebbe una relazione approntata dall’ingegner Pietro Monaco del Politecnico di Bari più una serie di prove di carico svolte sui due versanti dell’infrastruttura. Numerosi anche i rilievi effettuati nei punti interessati dal cedimento grazie anche all’installazione di una centralina di monitoraggio. Lo scorso settembre, poi, l’Anas ha trasmesso alla prefettura di Cosenza la relazione del professionista barese che individua nella viscosità del calcestruzzo le cause degli avvallamenti nella pavimentazione stradale. Anche lui conveniva sulla necessità di interventi di manutenzione, assegnati poi a una ditta di Agrigento vincintrice di un appalto da 768mila euro (LEGGI LA NOTIZIA DELL’ASSEGNAZIONE DEI LAVORI).

I lavori avranno inizio il 27 marzo e dovrebbero concludersi prima dell’estate, così come comunicato ieri dall’Anas nel corso di un incontro con la popolazione organizzato a Spezzano Piccolo. La chiusura totale del ponte si protrarrà solo per venti giorni, con il traffico che verrà deviato su strade interne. Il “Cannavino”, realizzato nel 1972, è uno snodo fondamentale per congiungere la città capoluogo con i centri di San Giovanni in Fiore e Crotone. È sostenuto da cinque piloni di cemento armato, il più alto dei quali tocca quota centoventinove metri. All’epoca, la sua costruzione è stata funestata dalla morte di due operai, precipitati nel vuoto a causa di un crollo improvviso. Quel giorno, un terzo operaio riuscì a salvarsi rimanendo aggrappato a una grata.

m.cr.

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