X
<
>

Una immagine delle auto travolte dall'acqua il 12 agosto del 2015 a Rossano

Condividi:
2 minuti per la lettura

CASTROVILLARI (COSENZA) – Due anni fa il nubifragio e l’alluvione a Rossano: il torrente Citrea straripava diventando un fiume di fango nel quartiere circostante (LEGGI LA NOTIZIA). Immagini terribili che sono rimaste impresse nella memoria di tutti. Per fortuna non ci furono vittime, ma solo ingenti danni ad abitazioni, strade, veicoli e terreni agricoli.

Sull’accaduto fu aperta un’inchiesta dalla procura di Castrovillari. Inchiesta che continua a svilupparsi, arricchendosi di altre e rilevanti ipotesi di reato, volgendo così alla conclusione. I magistrati inquirenti non solo hanno riscontrato, decine e decine di abusi edilizi nell’area del torrente Citrea, ma ora sarebbe stato scoperto anche un ammanco di circa un milione e mezzo di euro. Ammanco che riguarderebbe la somma stanziata subito dopo l’alluvione per fronteggiare l’emergenza. Furono stanziati quasi quattro milioni. A distanza di due anni, però, buona parte dello stanziamento non sarebbe stato speso e chi indaga, ancora, non avrebbe ben capito che fine abbia fatto la consistente cifra, che non risulterebbe utilizzata. Un mistero che dovrà essere risolto. Nel corso delle verifiche per chiarire l’anomalia nei conti, gli investigatori si sarebbero trovati di fronte ad un rimpallo di responsabilità fra amministrazione comunale e Provincia. Rimpallo che avrebbe mantenuto il dubbio sulla destinazione dei fondi. Il procuratore Eugenio Facciolla vorrà far luce pure su questo aspetto della vicenda, già densa di gravi responsabilità. In precedenza, infatti, abbiamo raccontato di centinaia di abusi edilizi, accertati durante l’attività investigativa. Abusi edilizi, che in diversi casi, sono diventati “abusi legalizzati”. Ciò, per i svariati condoni approvati, in punti ad alto rischio idrogeologico (aree R3 ed R4 del Pai) dove edificare è tassativamente vietato, senza e senza ma. Condoni che sarebbero stati illegittimamente richiesti da ingegneri, architetti e geologi, e concessi dagli uffici municipali, che, invece, avrebbero dovuto non accogliere le istanze.

Sono decine le persone iscritte nel registro degli indagati.

L’inchiesta è stata suddivisa in due tronconi, con la lente della procura che ha esteso il raggio visuale anche su altri quartieri di Rossano e del limitrofo Comune di Corigliano. Nei faldoni dell’indagini troviamo anche il capitolo dedicato alla mancata realizzazione degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria degli alvei fluviali da parte degli enti preposti.

La procura di Castrovillari sta stringendo i tempi per giungere ben presto ad una definizione del fascicolo.

I periti incaricati di compiere una dettagliata ricognizione nelle zone alluvionate hanno consegnato ai pm corpose consulenze: pagine e pagine che, da un punto di vista giudiziario, hanno compromesso la posizione di tecnici di parte e pubblici funzionari. Ma quando usciranno i nomi degli indiziati potrebbe anche esserci qualche sorpresa.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE