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Bambini a scuola (foto d'archivio)

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AMANTEA (COSENZA) – Dopo la denuncia degli scorsi giorni da parte dei genitori di un bambino riguardo al fatto di aver ricevuto indicazioni, a loro dire, da parte dell’insegnante dell’istituto scolastico frequentato dal figlio di «lasciarlo a casa perché troppo vivace» (LEGGI LA NOTIZIA) arriva la piccata replica della stessa docente di sostegno.

La nota esordisce con una premessa: «La mamma di un alunno disabile certificato – scrive l’insegnante – fortemente provata per le condizioni psichiche e mentali del figlio che ha forti stati di agitazione accusa l’intera istituzione scolastica di non assicurare l’integrazione adeguata. In particolare, attacca la figura dell’insegnante di sostegno alla quale quest’anno è stato affidato il disabile».

Sostenuto ciò, poi, viene messo in luce dalla maestra che la donna «non considera l’impegno e gli sforzi continui dell’insegnante di sostegno medesima per cercare di integrare realmente il figlio e soprattutto impedire che si faccia male». Ciò in quanto «il bambino non ha consapevolezza dei pericoli. Si era lanciato contro i vetri di una finestra con un pallone di cuoio».

Quindi per la maestra di sostegno «la mamma si pone con un atteggiamento troppo contestativo e critico verso i docenti, il dirigente scolastico e l’insegnante di sostegno senza cercare di collaborare seriamente con l’istituzione scolastica».

In sintesi, quindi, secondo l’insegnate, il vero e principale problema legato alla situazione attuale starebbe tutto nel fatto che i genitori, piuttosto che collaborare, protestano.

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