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Villa Torano a Torano Castello

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COSENZA – Si è chiusa con l’archiviazione l’inchiesta su “Villa Torano” che, durante la prima ondata della pandemia da Covid 19, aveva suscitato clamore mediatico a livello nazionale.

A decretare la parola fine, il gip del Tribunale di Cosenza, Alfredo Cosenza, che ha disposto l’archiviazione del procedimento nei confronti di Luigi Pansini, direttore sanitario della Rsa “Villa Torano” facente parte del gruppo “Medical Sport Center srl”, e Massimo Poggi Madarena, amministratore delegato della clinica. I due erano indagati a vario titolo per i reati di epidemia colposa, omicidio colposo e lesioni colpose in relazione al focolaio Covid che si sviluppò all’interno della struttura tra la fine di marzo e l’inizio di aprile e che portò al contagio di diversi pazienti e operatori, ed al conseguente decesso di quattro ospiti.

L’inchiesta – aperta a seguito del decesso della cosiddetta “paziente 1”, un’anziana originaria di Malvito, e condotta con l’ausilio dei carabinieri del Nas – mirava ad accertare eventuali omissioni nell’adozione dei protocolli e delle misure per il contenimento del virus all’interno della Rsa.

Il gip, avallando l’istanza di archiviazione avanzata dal pubblico ministero Bianca Maria Battini e condividendone integralmente le argomentazioni, nel decreto a sua firma ritiene che le indagini svolte su delega del pm “non abbiano fatto emergere elementi sufficienti al proficuo esercizio dell’azione penale in giudizio nei confronti degli indagati”: in particolare, il reato di epidemia colposa non sarebbe configurabile in relazione al caso di specie, mentre per quel che riguarda le ipotesi di omicidio colposo ascrivibili a Pansini “in quanto titolare di una posizione di garanzia nei confronti dei pazienti in ragione della qualità di direttore sanitario della struttura”, sulla base degli elementi raccolti dai consulenti della Procura non sarebbe stata “sufficientemente provata l’esistenza del nesso causale tra l’infezione da virus Sars Covid-19, l’intempestiva diagnosi e ricovero in ospedale e il decesso del paziente (i cui congiunti hanno sporto denuncia, ndr) in ragione delle scarse conoscenze tecniche dei sanitari in materia di infezione da Covid 19 al momento del fatto e della compresenza di condizioni di particolare fragilità dei pazienti ricoverati a Villa Torano per anzianità e cause di comorbilità presenti”.

Infine, in merito all’ipotesi di reato di lesioni personali colpose formulata a carico di Madarena relativamente al contagio da Covid dei dipendenti di “Villa Torano”, equiparato all’infortunio sul lavoro a seguito dell’introduzione dell’art. 42 del Dl 18/2020 , le indagini svolte dai Nas e dagli ispettori dello Spisal – Asp di Cosenza hanno “escluso – annota  il giudice – la configurabilità di tali ipotesi di reato”.

Anche il pubblico ministero aveva evidenziato come, nella relazione redatta dai Nas, il livello di guardia adottato fosse ritenuto “adeguato” e “conforme a quanto fatto da altre strutture a livello nazionale” ed, inoltre come, a parere dei consulenti, “pur se si fosse provveduto tempestivamente ad effettuare i tamponi su tutto il personale il contagio avrebbe potuto essere contenuto, ma non eliminato”. Pansini e Madarena erano difesi dagli avvocati Amedeo Bianco e Pierluca Bonofiglio, rispettivamente del Foro di Catanzaro e Cosenza. 

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