X
<
>

Michele Tommasi, ambasciatore italiano in Sudan

Condividi:
2 minuti per la lettura

COSENZA – È calabrese l’ambasciatore italiano in Sudan, Michele Tommasi, protagonista nelle scorse ore della delicata operazione di evacuazione dei nostri connazionali dal Paese. Tommasi, 57 anni, ha assunto l’incarico presso l’ambasciata italiana di Khartoum lo scorso settembre. «Durante il mio mandato – spiegò – proseguirà l’azione dell’Italia a sostegno del Paese sulla via della stabilità, della democrazia e dello sviluppo».

CHI È MICHELE TOMMASI

Nato a Cosenza il 6 luglio 1965, Tommani si è laureato in Giurisprudenza all’Università Luiss di Roma ed è entrato nella carriera diplomatica nel 1996. Dal 1999 al 2003 ha svolto le funzioni di Secondo segretario commerciale e di Primo segretario commerciale all’ambasciata d’Italia a Rabat. Successivamente, fino al 2006, è stato console a Smirne. Dopo essere rientrato a Roma, ha prestato servizio alla Direzione Generale per i Paesi del Mediterraneo e del Medio Oriente e a settembre 2009 è stato incaricato di svolgere le funzioni di Capo dell’Ufficio II della Direzione Generale per i Paesi dell’Europa. Dal 2010 al 2011 ha prestato servizio in qualità di consigliere alla Rappresentanza Permanente d’Italia alle Nazioni Unite a New York, venendo confermato nella stessa sede con funzioni di primo consigliere fino al 2014. Successivamente, fino al 2018, ha ricoperto l’incarico di primo consigliere all’ambasciata d’Italia a Mosca.

Nell’ottobre 2018, rientrato alla Farnesina, ha prestato servizio nella Segreteria Generale – Unità di Analisi, Programmazione, Statistica e Documentazione storica. Prima di essere nominato ambasciatore d’Italia a Khartoum, il consigliere d’ambasciata Michele Tommasi ha ricoperto l’incarico di Capo dell’Ufficio VIII della Direzione Generale per gli Affari Politici e di Sicurezza.

LE DIFFICILI ORE DELL’EVACUAZIONE

«I momenti delicati sono stati tanti» ha raccontato l’ambasciatore, parlando con i giornalisti che ieri sera – 24 aprile – lo attendevano a Ciampino. «Il transito verso l’aeroporto dalla zona sotto l’occupazione dei paramilitari alla zona controllata dalle forze armate regolari è stato delicato – ha spiegato – Trasmettevo continuamente ai nostri connazionali l’espressione di solidarietà di Tajani per rassicurarli. Se ho avuto paura? Mi fido della struttura che ho alle spalle».

L’operazione di evacuazione «è stata pianificata in tempi velocissimi, c’è stato un coordinamento perfetto tra le varie articolazioni istituzionali coinvolte sotto la guida della Farnesina» ha detto ancora Tommasi. «Siamo servitori dello Stato – ha poi concluso – Siamo qui e questo è il nostro servizio al Paese».

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE