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L'arrivo di alcuni profughi ucraini in Calabria

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RENDE (COSENZA) – I bombardamenti, il terrore, la fuga, quando possibile. Il conflitto in Ucraina ha sconvolto la vita dei bambini che, come accade in tutte le guerre, pagano sempre il prezzo più alto. In pochi giorni il suono della campanella è stato sostituito dalle sirene che avvertivano dell’imminenza dei raid aerei dei bombardieri di Putin. Uno scenario agghiacciante, che fa male al cuore.

La spensieratezza e i giochi hanno lasciato il posto alla paura, alle privazioni e ai disagi. In attesa che la politica internazionale risolva la questione in Ucraina, si tenta di aiutare il popolo ucraino e, in particolare, i bambini.

A Rende giovedì è stato il primo giorno di scuola per Illia, un bambino ucraino scappato dagli orrori della guerra che ora cerca insieme alla sua famiglia un nuovo inizio. Un giorno speciale per il piccolo che è stato accolto con entusiasmo dai suoi compagni di classe dell’Istituto comprensivo di Commenda. Il bambino si è ambientato subito nella nuova realtà scolastica dimostrando grande interesse per le lezioni. «È stato un momento delicato e commovente. Illia ha voglia di immergersi in una nuova esperienza, all’insegna della serenità», ha detto la dirigente scolastica Rosalba Borrelli che con le docenti ha accolto il piccolo.

«Ha un suono che sa di sorrisi, calore e normalità quello della campanella che ha scandito l’ingresso di Illia, bambino appena giunto a Rende dall’Ucraina grazie alla solidarietà della nostra comunità e all’impegno della nostra amministrazione», ha commentato il sindaco Marcello Manna che ha fatto consegnare al bimbo, le chiavi della gentilezza realizzate in pasta di sale da bambini del nido “Peter Pan”, dai ragazzi del Centro minori e dagli anziani del Centro diurno, come spiegato dall’assessore con delega alle Politiche sociali Annamaria Artese. «La nostra città è da sempre inclusiva e volta all’accoglienza e la rete di solidarietà creatasi in questi giorni a Rende è per tutti opportunità di crescita collettiva e condivisione di saperi e culture differenti: è nella pluralità che una comunità deve riconoscersi», ha evidenziato Manna.

«L’accoglienza è stata incredibilmente festosa, vogliamo favorire l’ingresso a scuola nel modo più indolore possibile. Non dobbiamo dimenticare che si tratta di bambini provati dalla guerra», ha affermato l’assessore ai Beni comuni e ai diritti civili Lisa Sorrentino. «L’amministrazione comunale sta dialogando con i dirigenti scolastici per favorire il proseguo delle attività che questi bambini svolgevano in Ucraina», ha concluso Sorrentino.

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