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Il carcere di Cosenza

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Dal carcere all’ospedale andata e ritorno. È l’ultimo viaggio del detenuto cosentino Pasquale Francavilla, quello che poche ore fa, purtroppo, gli è risultato fatale. L’uomo, infatti, è deceduto in cella a causa di un infarto, ma la sua morte è al centro di un “giallo” che ha determinato l’apertura di un’inchiesta da parte della Procura.

Nel mese di agosto, infatti, Francavilla è colpito da una trombosi a una gamba che determina il suo trasferimento d’urgenza dalla casa circondariale all’Annunziata dove i medici, in extremis, riescono a salvargli la vita. Resta una settimana in terapia intensiva e, due giorni fa, l’ospedale da il via libera alle sue dimissioni. Un provvedimento che il suo avvocato Mario Scarpelli non reputa opportuno.

Il legale chiede che resti ancora in corsia, che sia assegnato a un reparto, o che in alternativa possa andare ai domiciliari. La sua istanza, però, non trova accoglimento, e così per Francavilla si spalancano nuovamente le porte di via Popilia. Vi resterà solo due giorni, il tempo che gli resta ancora da vivere. L’ufficio guidato da Mario Spagnuolo ha già disposto l’autopsia che sarà eseguita domani dai medici legali nominati dal pm Giuseppe Cozzolino. All’esame prenderanno parte anche i consulenti di parte indicati da Scarpelli.

Pare che, nei giorni scorsi, i sanitari della “Sergio Cosmai” lo avessero dichiarato incompatibile con il regime carcerario. Le indagini dovranno chiarire anche quest’ulteriore aspetto con un ulteriore finestra dedicata al vaccino, operazione che Francavilla aveva completato nei primi giorni di agosto. L’uomo stava scontando una condanna definitiva a sette anni per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti incassata nell’ambito dell’inchiesta contro il gruppo Perna – nome in codice “Apocalisse” – del quale era ritenuto esponente di spicco. In passato era stato associato anche a una vicenda di narcotraffico in combutta stavolta con il clan Pesce di Rosarno, ma il successivo processo ne aveva decretato l’assoluzione. Sarebbe tornato in libertà a dicembre del 2022. Aveva solo 46 anni.

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