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I carabinieri davanti alla casa della donna uccisa

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MANDATORICCIO (COSENZA) – Una donna di 71 anni, Domenica Caligiuri, insegnante in pensione, è stata trovata morta oggi alle 13 dai carabinieri a Mandatoriccio (Cosenza).

Il corpo della donna, riverso nel letto della propria abitazione, presentava diverse ferite da taglio al torace e all’addome. Sarebbe rimasto sul letto matrimoniale per due giorni.

Il marito della donna, Luigi Carlino di 73 anni, è stato rintracciato fuori casa dai carabinieri, in un bar o un ristorante, ed è stato accompagnato in caserma per essere interrogato. Dopo qualche ora ha iniziato ad ammettere le sue responsabilità, fornendo dichiarazioni autoaccusatorie ai carabinieri.

Carlino, secondo quanto si è appreso, avrebbe anche fornito ai militari del Reparto territoriale di Corigliano Rossano, che stanno svolgendo le indagini, le indicazioni per fare trovare il coltello con cui ha ucciso la moglie. L’arma, comunque, non è stata ancora trovata.

I vicini non vedevano la vittima già da qualche giorno. Domenica Caligiuri era la sorella di Tommaso Caligiuri, avvocato di Cariati, ed aveva dei figli che vivono fuori regione. Pare che già in passato avesse denunciato il marito per episodi di violenza.

AGGIORNAMENTO ORE 21

L’ex falegname Carlino avrebbe contestato alla moglie presunte relazioni extraconiugali. Sarebbe stata questa una delle cause scatenanti dei frequenti litigi tra marito e moglie al culmine dell’ultimo dei quali, giovedì scorso, Carlino ha assassinato la moglie con una serie di coltellate una delle quali l’ha raggiunta al collo provocandone la morte istantanea.

Dopo avere ucciso la moglie, ne ha adagiato il cadavere sul letto matrimoniale ed ha tenuto nascosto per due giorni quanto era accaduto

Carlino, dopo le dichiarazioni spontanee fatte ai carabinieri in cui ha fatto parziali ammissioni circa le sue responsabilità nell’omicidio, si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al pm di turno della Procura della Repubblica di Castrovillari, in presenza del suo legale di fiducia. Il pensionato è stato posto in stato di fermo con l’accusa di omicidio volontario aggravato.

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