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La squadra mobile di Cosenza ha arrestato un giovane di 19 anni di Mendicino perché trovato in possesso di oltre mezzo chilo di hashish


COSENZA – Arrestato dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Cosenza E. L., 19 anni, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. L’arresto rientra nell’ambito dei controlli straordinari denominati “Alto Impatto”, disposti dal questore di Cosenza con il coordinamento della locale Procura, che hanno interessato anche i Comuni dell’hinterland bruzio. Il giovane, nipote di un noto boss di ‘ndrangheta di Cosenza, oggi defunto, è finito agli arresti a seguito di una perquisizione domiciliare nella sua abitazione di Mendicino, cominciata alla presenza dei familiari, nel corso della quale, nella sua stanza da letto, gli agenti hanno scoperto 528 grammi di hashish, già suddivisi in dosi pronte per lo spaccio.

MENDICINO, TROVATO IN POSSESSO DI MEZZO CHILO DI HASHISH E ARRESTATO

Una volta rientrato in casa E. L., gli agenti lo hanno perquisito e trovato in possesso di un bilancino elettronico di precisione, subito posto sotto sequestro. A quel punto la polizia ha arrestato l’indagato, difeso dall’avvocato Mario Scarpelli del Foro di Cosenza, e lo ha posto ai domiciliari. Interrogato dal gip, si è avvalso della facoltà di non rispondere. All’esito dell’udienza di convalida, il gip Alfredo Cosenza, in accoglimento delle tesi difensive, ha annullato l’ordinanza di misura cautelare nei confronti del 19enne – per il quale la Procura aveva chiesto l’applicazione dei domiciliari -, rimettendolo in libertà.

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