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SAN GIOVANNI IN FIORE (COSENZA) – Si acuisce la crisi delle ambulanze del 118, che molte volte devono intervenire senza medico a bordo. Vista la situazione grave il capogruppo del Pd in consiglio comunale, Domenico Lacava, si è recato di persona presso la postazione dell’ospedale per verificare lo stato delle cose.

«In seguito ad alcune segnalazioni relative al fatto che le ambulanze del 118 viaggiavano senza medico di bordo, mi sono recato presso il nosocomio cittadino per capire cosa stesse succedendo, anche alla luce del fatto che solo alcuni giorni fa in consiglio comunale, da parte delle autorità preposte, erano arrivate varie rassicurazioni sulle sorti della sanità sangiovannese e noi consiglieri di minoranza eravamo stati additati come coloro che creavano tensione rispetto ad un falso problema. Ebbene, – continua Lacava – presso la sede del servizio del 118 ho appreso che, a causa della carenza di personale medico, capita spesso che l’ambulanza interviene senza personale medico di bordo, con notevoli rischi per i pazienti, che spesso si vedono costretti ad essere trasferiti lontano da casa. Ovviamente, ho appreso che i problemi sono tanti, che non riguardano solo il servizio di 118, ma riguardano in maniera particolare il servizio di Pronto Soccorso, che spesso funziona solo come tramite per il trasferimento in altri ospedali, per cui gli operatori delle ambulanze, in casi particolari di pericolo, spesso sono costretti a trasportare, direttamente, il paziente altrove, per evitare perdite di tempo inutili».

«Chiaramente – sottolinea il capogruppo del Pd – , come dicevo in consiglio comunale, con tale denuncia non si vuole gettare la croce addosso a qualcuno, perché si tratta di problemi che con gli anni si sono acuiti ed adesso sono diventati quasi irrisolvibili, tuttavia ritengo opportuno riproporli alla pubblica attenzione, affinché ci si confronti si trovi un modo per affrontarli e risolverli. Il servizio del 118, – conclude Lacava – un tempo rappresentava un vanto per il nostro territorio e garantiva anche molte comunità vicine a San Giovanni in Fiore, oggi invece rischia di chiudere per assenza di medici e per problemi riguardanti l’intero ospedale cittadino, che non riesce più ad offrire risposte in termini di sicurezza, sulle urgenze da 118. Non possiamo continuare a fare finta di nulla, i nostri genitori, i nostri figli, le nostre famiglie ci urlano e ci chiedono la presenza di sicurezza, altrimenti ci invitano ad andare via verso località fornite di servizi sanitari pronti ed efficienti; in primis la politica e poi i sangiovannesi devono ribellarsi a questo stato di coma irreversibile in cui versa la sanità pubblica di San Giovanni in Fiore,  è giunta l’ora di tornare a lottare, le denunce e i consigli comunali non sono più sufficienti, bisogna ritornare alla lotta di comunità, ad una lotta senza colori politici ma di carattere sociale, solo così forse potremmo continuare a sperare di restare su questo cucuzzolo».

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