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Un incendio ad Acri

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ACRI (COSENZA) – Non si fermano gli incendi ad Acri. Dopo il vasto rogo appiccato nella tarda serata di martedì (LEGGI), la notte scorsa ha lasciato in eredità il contenimento del fronte più prossimo alle case nella zona Pompio-Santa Zaccheria, per i cui proprietari si erano rese necessarie, nella tarda serata di ieri, le ordinanze di evacuazione. Più di cinquanta, oltre a paura e tanti altri sentimenti.

Oggi i fronti critici sono quelli verso Croce di Greca e “Santu Dinardu”, zona bassa del Casalicchio che declina verso il Mucone. Qui già nelle prossime ore potrebbero essere firmate circa trenta ordinanze di evacuazione. Il fuoco si dirige minacciosamente verso le case. Quel versante, fino e oltre Padia, negli anni scorsi ha già conosciuto la paura. Ad Acri sono stati assegnati tre Canadair e, oltre a quella regionale, c’è la Protezione Civile nazionale. Questo dà la cifra della gravità della situazione.

Ieri sera il sindaco Capalbo ha lanciato un appello d’aiuto ai colleghi dei centri più vicini e al presidente Spirlì, prontamente raccolto attraverso l’invio di mezzi. Nel Coc c’è gente che non chiude occhio da più di ventiquattr’ore e stamattina il sindaco Pino Capalbo l’ha voluto ricordare. Abbiamo appena terminato di monitorare gli incendi che hanno distrutto gran parte della vegetazione di Acri. Ci sono stati rischi per le persone e le abitazioni e siamo stati costretti ad emettere ordinanze di evacuazione.

Ecco il messaggio del primo cittadino: «Ringrazio il Colonnello dei Carabinieri di Rende, i Carabinieri di San Fili, il Maresciallo e i Carabinieri di Acri, il Comandante dei Carabinieri Forestali di Acri e suo personale, il Vice Comandante dei Vigili del Fuoco, le Associazioni intervenute e i cittadini che ci hanno dato una mano per scongiurare il peggio. Infine, un ringraziamento al Comandante dei Vigili urbani, alla Giunta e a Consiglieri, ai tecnici e al personale del Comune. Un ringraziamento al Presidente Spirlì, alla Protezione Civile regionale, a Calabria Verde. Ringrazio infine i sindaci che ci hanno sostenuto inviandoci i mezzi di soccorso. Agli autori di questo ignobile gesto, dico che non siete degni di essere annoverati tra la comunità umana: siete semplicemente delle bestie».

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