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COSENZA – E’ stata confermata dalle Sezioni Riunite della Corte dei Conti la deliberazione di dissesto del Comune di Cosenza emessa dalla Sezione regionale della Calabria nel luglio scorso. Una decisione che ha fatto scattare anche la polemica politica.

Sulla decisione della magistratura contabile è intervenuta la stessa Amministrazione comunale: «Nonostante l’impegno profuso in termini di taglio della spesa e di riduzione dalla mole debitoria – si afferma nel comunicato – la sofferenza finanziaria dovuta al non raggiungimento degli obiettivi di riscossione che erano stati prefissati ha determinato la sostanziale conferma del dissesto dichiarato nel 2012. I numeri presentati alle Sezioni Riunite della Corte dei Conti, accompagnati dai documenti contabili, hanno comunque certificato il miglioramento dei dati contabili rispetto al 2010, che non è stato però ritenuto idoneo ad evitare il dissesto. Essendo il Comune già in pre-dissesto (nella pratica forma lieve di dissesto), non vi sarà alcuna conseguenza per i cittadini soprattutto in materia tributaria essendo le aliquote già stabilite nella massima misura sin dall’anno 2010».

«Gli sforzi compiuti per ripianare il deficit e i debiti ereditati dal passato – è detto ancora nella nota – e che l’amministrazione guidata da Mario Occhiuto aveva di fronte già all’insediamento nel 2011, attraverso un piano di riequilibrio pluriennale, non sono stati reputati sufficienti per il miglioramento dei conti comunali il cui stato di dissesto fu certificato dalla deliberazione della Corte dei Conti n. 97 del 2012 a seguito dell’esame del conto consuntivo del 2010. Come è noto l’Ente è stato gestito nel corso di tutto il mandato del sindaco Occhiuto in una situazione di pre-dissesto che rappresenta nella sostanza una forma alternativa di ripianamento che era stata intrapresa per far fronte alla situazione ereditata di conclamata deficitarietà».

«Il dissesto prevede esclusivamente – conclude la nota del Comune – la gestione straordinaria delle passività al 31 dicembre 2018, non influendo sulla gestione ordinaria dell’Ente che dovrà comunque continuare nell’ottica di riduzione della spesa e miglioramento delle riscossioni per il miglioramento dei conti».

Molte le reazioni politiche alla decisione della Corte dei Conti, a partire da quella del deputato e commissario regionale della Lega in Calabria, Cristian Invernizzi che conferma la chiusura netta rispetto alla candidatura a governatore di Occhiuto: «È ormai chiaro che il centrodestra debba scegliere un candidato nuovo, che vinca e liberi la Calabria dal passato e da una sinistra incapace. La Lega è pronta a fare squadra, pensando al futuro, per il bene dei Calabresi».

Pronta la replica dello stesso Occhiuto: «Tengo a tranquillizzare i cittadini perché sul piano amministrativo e tributario non cambia nulla e non risentiranno in alcun modo di tale stato. Così come non cambia nulla sul piano della mia candidatura a governatore della Calabria. Ho dato la mia disponibilità a realizzare un progetto per questa regione e andremo avanti. Non sussistono ragioni di incandidabilità».

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