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SCALEA (CS) – Dopo la bufera giudiziaria che ha travolto il municipio, il presidente del Consiglio comunale di Scalea, Domenico Introini, ha annunciato le sue dimissioni ed ha invitato tutti i consiglieri a fare altrettanto.

Un annuncio che arriva a 24 ore dall’arresto del sindaco e di numerosi assessori – quattro di loro sono finiti ai domicliari, per uno l’ordine di dimora – nell’ambito di un’inchiesta della Dda di Catanzaro e dei carabinieri del Comando provinciale di Cosenza contro la cosca Valente-Stummo di Scalea.

NON C’E’ MOTIVO DI RESTARE IN CARICA – «I fatti delle ultime ore che hanno messo in ginocchio la politica cittadina e lasciato sgomenta la cittadinanza tutta – afferma, in una nota, Introini – meritano una seria riflessione. Non posso negare di essere rimasto colpito personalmente e umanamente da quanto accaduto ma allo stesso tempo, sono convinto che in questo delicato momento è necessario porre la massima fiducia negli organi dello Stato. Il Consiglio comunale, organo di rappresentanza politica dei cittadini, colpito così duramente in alcuni dei suoi rappresentanti di maggiore rilievo dalle gravissime accuse mosse dalle autorità inquirenti, non ha motivo di restare in carica». Da qui l’annuncio di dimissioni e l’invito ai suoi colleghi consiglieri. 

NE MANCANO ANCORA DUE – Sul fronte giudiziario, intanto, la novità è costituita dal fatto che si sono costituite alle forze dell’ordine due delle persone che mancavano all’elenco degli arresti: si tratta di Giuseppe Biondi e di Francesco Saverio La greca. mancano ancora all’appello Marco Zaccaro e Alvaro Sollazzo. Nella maxi operazione è indagato anche l’ex sindaco Mario Russo e un filone d’indagine legato a una tangente per l’apertura di un supermercato coinvolge anche il re della Despar A. G..

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