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COSENZA – Contaminazione di generi e apertura al territorio: il «nuovo corso del teatro Rendano» è incentrato su queste parole d’ordine. Sottolineate ieri durante la   presentazione delle stagioni di prosa e lirica del teatro di tradizione cosentino, che comprendono anche musica e danza (Ecco il programma completo del Rendano). Il tutto unito dal «filo conduttore della parola», spiega Isabel Russinova, direttrice artistica del Rendano. 

Si parte il 15 dicembre con “La Locandiera” di Goldoni, che avrà volto e voce di Nancy Brilli,  e si continua il 17 col concerto di Vinicio Capossela, artista poliedrico che ha collezionato successi e premi. La prosa si chiude il 17 giugno con “Panthesilea”, dramma antico da Von Kleist, con la stessa Russinova nel doppio ruolo di attrice. Da segnalare, ancora, due musical: “Shrek”, sul gigante buono dei cartoon di successo, e “Mi scappa da ridere”, con la solare  Michelle Hunziker. 

La stagione lirica, in formazione ridotta,  parte il 2 marzo con un omaggio a Verdi: le più belle arie interpretate dalla soprano Fiorenza Cedolins; si continua con le celebrazioni del 150° anniversario della nascita di Pietro Mascagni: alla messinscena della “Cavalleria rusticana” seguirà l’esecuzione dei brani sinfonici più famosi del maestro, oltre che della colonna sonora per il film muto “Rapsodia satanica”, la prima della storia del cinema italiano. Infine, l’opera “Skanderbeg” di Vivaldi, recuperata grazie a un progetto che vede la direzione artistica di Giancarlo Cauteruccio, la rielaborazione di libretto e musica di Quirino Principe e Francesco Venerucci e la coproduzione del Teatro dell’opera di Tirana. Spazio anche alla danza, coi ballerini del teatro della Scala di Milano.

Un programma realizzato, visti i tempi, con un occhio al portafogli. «Quest’anno abbiamo speso meno dell’anno scorso», dice il sindaco, Mario Occhiuto. Che, in soldoni, significa 700.000 euro. La buona notizia è che si è pensato anche alle tasche del pubblico: è stato, infatti, abbassato il costo di abbonamenti e biglietti, che potranno essere acquistati anche on line. L’altro occhio, invece, è rivolto all’area urbana. «Abbiamo voluto coordinare tutte le attività culturali del territorio», spiega ancora Occhiuto. Anche stringendo una collaborazione più stretta con l’Unical. Tanto da voler arrivare a «una sorta di cartellone unico col Teatro Auditorium e il Cams», aggiunge Russinova. Almeno per evitare un accavallamento di date, come accaduto in passato. Una collaborazione ancora «in progress», ma in cartellone spunta uno spettacolo di Luigi De Filippo, “A che servono questi quattrini”, già visto nel marzo di quest’anno proprio al teatro Auditorium.

 

 

 

 

 

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