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INIZIA da Reggio il viaggio in Calabria del ministro per l’integrazione, Cecile Kyenge. E la prima tappa è in cimitero, per un omaggio alla tomba del comandante della polizia municipale, stroncato da un malore mentre coordinava i soccorsi ai migranti sbarcati nel giorno di ferragosto. Ma c’è attesa anche per le tappe successive, tra le quali quella di Crotone, dove il Cie, il centro di identificazione ed espulsione, è stato chiuso una settimana fa dopo la rivolta esplosa il 10 agosto, in seguito alla morte di un immigrato.

SALTA LA VISITA AGLI IMMIGRATI – «L’incontro con la vedova del colonnello Fazio è stato per me un momento molto importante», ha detto Cecile Kyenge a Reggio, dopo aver descritto il capo dei vigili come un eroe. Dopo aver reso omaggio alla tomba, il ministro avrebbe dovuto recarsi nella palestra dove sono ospitati alcuni dei 180 immigrati sbarcati nei giorni scorsi a Reggio Calabria, ma la visita è saltata. Il ministro Kyenge, infatti, si è informata sull’opportunità di effettuare la visita visto che sono in corso le operazioni di trasferimento di 50 immigrati nel centro di accoglienza di Foggia e di 13 minori giunti in Calabria senza genitori che stanno per essere trasferiti in una struttura a Serra San Bruno, in provincia di Vibo Valentia. La Kyenge non ha quindi voluto condizionare le operazioni di trasferimento che stanno impegnando le forze di polizia e la Prefettura della di Reggio Calabria.

UN PIANO TRIENNALE ANTI RAZZISMO – Per superare la crisi bisogna interrogarsi sulle cause degli sbarchi ha poi detto il ministro per l’integrazione alla quale è stato consegnato il premio “Donne fuori dagli abissi”: «Abbiamo parlato per tanti giorni di sbarchi e accoglienza – ha risposto il ministro alle domande dei cronisti – ma penso che il punto su cui dobbiamo centrare la nostra attenzione sia un altro, le cause di questi sbarchi, la possibilità che noi dovremmo ritornare a parlare dei diritti umani, del sostegno che l’Italia e tanti altri paesi e la comunità internazionale, devono avviare in tanti altri paesi per sostenere un processo di democrazia e di pace». E sulla riforma della legge Bossi-Fini ha auspicato «un percorso che deve coinvolgere tutti». Sul calcio e sui cori razzisti, Kyenge ha invece ricordato che è appena partito un piano triennale e interministeriale contro il razzismo, che potrà rafforzare le leggi nazionali e internazionali e avviare un percorso di formazione e sensibilizzazione.

LA STRUTTURA DEVASTATA A CROTONE – Mercoledì il ministro troverà una situazione delicata anche a Crotone. Il Cie era stato chiuso lo scorso 13 agosto dal momento che la struttura era diventata inagibile; due giorni prima, infatti, gli extracomunitari trattenuti, in tutto 50 persone, avevano dato vita ad una rivolta danneggiando seriamente materassi, arredi e tutto quanto gli era capitato fra le mani. La scintilla che ha scatenato la protesta,  sedata nella stessa giornata, è stata la morte improvvisa, avvenuta nella serata del 10 agosto, di un uomo marocchino di 31 anni che si era sentito male ed era stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale civile di Crotone dove poi era spirato. La Procura della Repubblica di Crotone ha disposto l’autopsia dalla quale è emerso che è stata una cardiopatia a causare la morte ma il medico legale comunque si è riservato l’esito finale, dopo aver riscontrato nel corpo dell’uomo la presenza di alcune sostanze, probabilmente farmaci, alle quali potrebbe essere ricondotta una concausa della morte. Nei giorni successivi agli incidenti, pertanto, la Prefettura di Crotone ha disposto il trasferimento a piccoli scaglioni delle 50 persone trattenute nel Cie di Crotone ad altre strutture.

LE TAPPE DEL VIAGGIO DEL MINISTRO – «Questo viaggio mi porta a fare un censimento e un monitoraggio su alcuni comuni della Calabria» ha dichiarato il ministro Cecile Kyenge. «Il percorso è iniziato da Reggio ma proseguirà a Riace, Roccella Jonica, Crotone, Acquaformosa, Tarsia e Cosenza. Incontrerò anche alcuni sindaci, soprattutto le tre sindachesse che hanno dato un contributo molto forte alla lotta contro la malavita. Questo viaggio è proprio in quest’ottica, cercare di valorizzare le vie della legalità». 

L’APPELLO CHE ARRIVA DA PETILIA – Al ministro è stato rivolto un appello anche per visitare Petilia Policastro dove nel giro di pochi giorni, c’è stato l’incendio dell’isola ecologica comunale ed una serie di intimidazioni ai danni di due componenti del consiglio comunale. «Sarebbe un bel segnale per Petilia Policastro se il ministro Cecile Kyenge decidesse di fare visita agli immigrati che ospitiamo: un segnale importante anche per la nostra comunità che sta vivendo un momento difficile», ha dichiarato il sindaco Amedeo Nicolazzi. 

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