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L’Università della Calabria può partecipare alla festa per il Nobel della Fisica che il comitato di Stoccolma ha conferito a Peter Higgs e François Englert per aver teorizzato l’esistenza del bosone (noto come bosone di Higgs), ingrediente mancante del modello standard della fisica delle particelle. Perché la scoperta, realizzata – come ricorda il Comitato – nel corso degli esperimenti Atlas e Cms condotti sull’acceleratore di particelle del Cern, è frutto di una collaborazione internazionale. All’esperimento del Cern, condotto sull’acceleratore di particelle più grande del mondo, ha lavorato un gruppo formato da 3 mila scienziati provenienti da 174 tra università e laboratori appartenenti a 38 diversi Paesi. Di questo gruppo fanno parte anche i fisici dell’Unical. Tra i cubi di Arcavacata sono stati realizzati dal 1998 al 2006 alcuni dei rilevatori di Atlas, l’esperimento dell’acceleratore Lhc che – insieme a Cms – ha consentito di raccogliere i dati necessari per annunciare la scoperta.
La collaborazione con il Cern inizia nel ‘95, grazie al professor Giancarlo Susinno che nell’istituto di Ginevra aveva lavorato dal ‘75 all’87. Susinno ha elaborato anche i primi disegni di quello che può essere considerato il progenitore di Atlas. Arrivato all’Unical, Susinno – che oggi è professore emerito dell’Università della Calabria – ha dato vita prima al gruppo collegato all’Istituto nazionale di fisica nucleare, che ha aperto le porte all’ingresso nel Cern. Del gruppo Unical impegnato nella sperimentazione del Cern fanno parte sette docenti (oltre a Giancarlo Susinno, ci sono gli associati Marco Schioppa, Enrico Tassi, Laura La Rotonda, Nanni Crosetti, i ricercatori Anna Mastroberardino e Marcella Capua), un borsista dell’Istituto nazionale di Fisica Nucleare (Antonio Policicchio, dottore di ricerca dell’Unical, ricercatore associato dell’Università di Washington, da anni impegnato al Cern), due assegnisti di ricerca (Daniela Salvatore e Tommaso Venturelli), tre dottorandi di ricerca (Vincenzo Lavorini, Valerio Scarfone, Angela Milazzo). Ieri tutti hanno seguito in diretta, con attesa febbrile e una grossa emozione, l’annuncio del Comitato dei Nobel. Schioppa, che è anche responsabile del gruppo Alte energie dell’Unical, e Policicchio erano a Marrakech per una conferenza. L’annuncio è stato accolto con un grande applauso.

L’Università della Calabria può partecipare alla festa per il Nobel della Fisica che il comitato di Stoccolma ha conferito a Peter Higgs e François Englert per aver teorizzato l’esistenza del bosone (noto come bosone di Higgs), ingrediente mancante del modello standard della fisica delle particelle. Perché la scoperta, realizzata – come ricorda il Comitato – nel corso degli esperimenti Atlas e Cms condotti sull’acceleratore di particelle del Cern, è frutto di una collaborazione internazionale. All’esperimento del Cern, condotto sull’acceleratore di particelle più grande del mondo, ha lavorato un gruppo formato da 3 mila scienziati provenienti da 174 tra università e laboratori appartenenti a 38 diversi Paesi. Di questo gruppo fanno parte anche i fisici dell’Unical. Tra i cubi di Arcavacata sono stati realizzati dal 1998 al 2006 alcuni dei rilevatori di Atlas, l’esperimento dell’acceleratore Lhc che – insieme a Cms – ha consentito di raccogliere i dati necessari per annunciare la scoperta.

La collaborazione con il Cern inizia nel ‘95, grazie al professor Giancarlo Susinno che nell’istituto di Ginevra aveva lavorato dal ‘75 all’87. Susinno ha elaborato anche i primi disegni di quello che può essere considerato il progenitore di Atlas. Arrivato all’Unical, Susinno – che oggi è professore emerito dell’Università della Calabria – ha dato vita prima al gruppo collegato all’Istituto nazionale di fisica nucleare, che ha aperto le porte all’ingresso nel Cern. Del gruppo Unical impegnato nella sperimentazione del Cern fanno parte sette docenti (oltre a Giancarlo Susinno, ci sono gli associati Marco Schioppa, Enrico Tassi, Laura La Rotonda, Nanni Crosetti, i ricercatori Anna Mastroberardino e Marcella Capua), un borsista dell’Istituto nazionale di Fisica Nucleare (Antonio Policicchio, dottore di ricerca dell’Unical, ricercatore associato dell’Università di Washington, da anni impegnato al Cern), due assegnisti di ricerca (Daniela Salvatore e Tommaso Venturelli), tre dottorandi di ricerca (Vincenzo Lavorini, Valerio Scarfone, Angela Milazzo). Ieri tutti hanno seguito in diretta, con attesa febbrile e una grossa emozione, l’annuncio del Comitato dei Nobel. Schioppa, che è anche responsabile del gruppo Alte energie dell’Unical, e Policicchio erano a Marrakech per una conferenza. L’annuncio è stato accolto con un grande applauso. “La fisica fondamentale riesce davvero ad emozionare le persone con il suo fascino – commenta emozionato Policicchio – Speriamo ora che si possa andare avanti nella scoperta visto che il modello standard é completo”

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