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LA ricerca condotta dal docente Unical Vincenzo Pezzi, con un team di 7 ricercatori e finanziato dall’Airc (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro), ha portato alla luce le capacità antitumorali di alcune sostanze antiossidanti, quali l’oleuropeina e l’idrossitirosolo, che si trovano nell’olio di oliva, sono tra i più potenti antiossidanti prodotti in natura e hanno la capacità di indurre al suicidio le cellule del tumore al seno. Per saperne di più, abbiamo posto quale domanda al docente Pezzi, la cui ricerca è stata pubblicata su Molecular Nutrition and Food Research. 

Che ruolo ha l’alimentazione nella prevenzione del cancro? 

«E’ ben noto che esistono diverse sostanze contenute in frutta e verdura che hanno un potenziale effetto antitumorale. Non conosciamo l’esatto meccanismo molecolare d’azione della maggior parte di queste sostanze. Nei nostri studi stiamo cercando di comprendere le basi molecolari delle proprietà “farmacologiche/terapeutiche” di alcune molecole (idrossitirosolo ed oleuropeina) che fanno parte della componente fenolica presente nell’olio extravergine d’oliva. Ci siamo concentrati sui polifenoli che vengono prodotti dalle piante, per difendersi dai parassiti presenti nell’ambiente. Siccome, le piante hanno strutture simili alle nostre, ci siamo concentrate su queste. E abbiamo analizzato la loro reazione». 
 Il risultato dei suoi studi? 
«Abbiamo chiarito che queste molecole (idrossitirosolo ed oleuropeina) sono in grado di attivare meccanismi molecolari che interferiscono con lo stimolo estrogenico dal quale dipende la crescita della maggior parte dei tumori mammari». 
A suo avviso, in futuro potrebbe svilupparsi una cura utilizzando l’olio extravergine d’oliva? 
«Ad esempio, si potrebbero isolare queste sostanze dall’olio d’oliva per creare degli integratori. Oppure capire come è formata la loro struttura, per ricopiarla e poi creare dei farmaci. Naturalmente, sugli effetti dell’olio d’oliva vanno viste le quantità. Senza dubbio, l’effetto benefico c’è. La sostanza resveratrolo, presente nell’uva, nel vino ha effetti antitumorali, ad alte concentrazioni. Naturalmente non è pensabile di bere elevate quantità di vino. Però sappiamo che ha effetti antitumorali molto evidenti». 
Sabato l’Airc sarà nelle piazze italiani con la sua campagna di prevenzione e di raccolta fondi con il motto “Mettiamo il cancro all’angolo”, cosa ci dice? 
«La raccolta fondi è importante, perché lo stato non ci da più nulla, e le ricerche in ambito biologico sono molto costose».
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