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ACQUAFORMOSA (COSENZA) – Per l’enciclopedia Treccani “tamarro” è un sostantivo di probabile origine araba usato per indicare persona, per lo più di periferia, dai modi e dall’aspetto rozzi, volgari, villani. Insomma: il peggio che si possa dire di qualcuno. E con lo slogan “Salvini e nu tamarro” che inizierà la quarta dizione del festival delle Migrazioni di Acquaformosa, in programma dal 21 al 25 agosto.

Proprio nel momento in cui Salvini aumenta i decibel contro le “selvagge migrazione e contro le invasioni” proprio nel momento in cui dimostra la propria politica xenofoba e irriguardosa dei diritti dei popoli, proprio in questo preciso momento il piccolo centro calabrese di origine albanese, saluterà Salvini e tutti i suoi sostenitori con una “sonora pernacchia” e con il concerto dei 99 Posse per dimostrare attraverso l’impegno civile e sociale che un altro mondo è possibile non solo nella cittadina ai piedi del Pollino che grazie all’accoglienza dei migranti è riuscita a frenare lo spopolamento. Acquaformosa – che in passato ha fatto parlare di sé per aver iscritto gli anziani a scuola per evitarne la chiusura e per essersi proclamato il primo paese “deleghistizzato d’Italia – si è infatti distinta in questi anni anche per le politiche di accoglienza ed integrazione, diventando assieme a Riace la punta avanzata dei progetti Sprar e dimostrando come in Calabria e nel mezzogiorno d’Italia le buone pratiche di accoglienza siano possibili. «Per tutto ciò invitiamo l’eurodeputato Matteo Salvini – dice l’ex sindaco e attuale assessore ale politiche dell’accoglienza, Giovanni Manoccio – per un giorno ad abbandonare la sede del Parlamento Europeo che lo vede “quotidianamente impegnato”, ed a venire ad Acquaformosa come ospite del Festival al fine di fargli conoscere e toccare da vicino le buone prassi di accoglienza ed integrazione in essere perché la smetta di definire “prezzolati” tutti coloro che quotidianamente si spendono per le buone pratiche. L’assimilazione a “Mafia Capitale” – aggiunge Manoccio – è un offesa ai tanti seri professionisti e ai tanti giovani che operano nei progetti,dando servizi a gente più sfortunata di loro, le scorciatoie e le semplificazioni servono solo a creare confusione e fare demagogia. Comunque, caro Matteo – conclude Manoccio – ti aspettiamo nel nostro paesello per dimostrarti come si accolgono le persone, anche e soprattutto quelle che la pensano diversamente da te, e per l’occasione ti regaleremo il decalogo del Comune Deleghistizzato»… e una maglietta ricordo con su scritto “ Salvini è nu tamarro”.

Ma all’iniziativa di Manoccio replica ora il segretario della Lega Nord, per mezzo di facebook. «Che simpaticoni!» scrive il leader del Carroccio sul suo profilo istituzionale. «Per loro il problema, più che la ‘Ndrangheta, l’immigrazione fuori controllo o la disoccupazione giovanile al 60%, quindi sarebbe Salvini? Quanti soldi pubblici spenderanno per ‘sta cazzata? Mi fanno tenerezza. O forse mi fanno pena. Boh».

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