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COSENZA – Oltre la scena, a cavallo delle arti, la pratica teatrale incrocia la formazione e la ricerca. La nuova stagione dell’Unical rafforza questa sua vocazione, con una rassegna in cui il teatro incontrerà spesso la musica, la pratica in scena nascerà dall’incontro didattico con gli studenti e i titoli proposti si scopriranno offerte uniche, almeno da Napoli in giù.

Una stagione allestita con risorse dimezzate, rispetto al passato, ha spiegato in conferenza stampa il presidente del Cams Roberto De Gaetano, «ma qualitativamente in linea con le rassegne degli anni scorsi». E allestita a tutti i costi e con grande sforzo perché, ha spiegato il direttore del dipartimento di Studi Umanistici Raffaele Perrelli, «favorire la crescita culturale della regione fa parte della missione fondativa dell’Unical. Il trasferimento tecnologico è un’altra cosa. Qui parliamo di far crescere lo spirito di cittadinanza, la democrazia. L’ateneo è chiamato ad esercitare un ruolo succedaneo, in questo momento, in un territorio che non offre una vera stagione teatrale. L’investimento del rettore in tal senso è coraggioso e l’intera comunità accademica deve comprenderlo perché un’università nel deserto non funziona».

Il rettore Gino Crisci ha prospettato per il futuro un impegno comune, con gli i Comuni e la Regione per costruire una filiera, come avviene ad esempio in Puglia.

La stagione dell’Unical parte martedì 19 gennaio con “La parola canta”, il recital/concerto in cui i fratelli Servillo tornano a condividere la scena dopo “Le voci di centro”, accompagnati dai Solis String Quartet (LEGGI IL SERVIZIO). Il 4 e il 5 febbraio, invece, il Teatro Auditorium ospiterà la prima del Calderon per la regia di Francesco Saponaro, con Andrea Renzi e la partecipazione filmata di Anna Bonaiuto (INTERVISTA E VIDEO). Una vera e propria sfida, la messa in scena del testo pasoliniano, affrontata insieme in una coproduzione Teatri Uniti/Università della Calabria, che dopo il Tau sarà in cartellone al Piccolo di Milano. Dal 3 al 7 marzo l’Unical tornerà poi ad ospitare il pianista Alexander Lonquich, con Cristina Barbuti, per un concerto (il 3 marzo, musiche di Schumann e Brahms), un seminario, un laboratorio di linguaggi musicali e teatrali, una lectio magistralis. La settimana si chiuderà con una performance di teatro danza e musica conclusiva.

Il 15 marzo la compagnia Scimone Sframeli porta in scena “Amore”, ottava commedia di Spiro Scimone, quarta con la regia di Francesco Sframeli. Un testo nato dal laboratorio che la compagnia tenne lo scorso anno all’Unical.

Ad aprile, il 10, arriva Emma Dante, una delle più interessanti e importanti registe del teatro di ricerca italiano. All’Unical proporrà “Operetta burlesca”. Sabato 19 e domenica 20 aprile doppio appuntamento con Stefano Bollani che debutta come attore e autore teatrale, accanto a Valentina Cenni, in “La regina Dada”.

“Il Paradiso” di Eimuntas Nekrosius sarà, poi, un’esclusiva regionale. Il regista lituano porterà all’Unical, il 17 e il 18 maggio, la seconda tappa del suo progetto dedicato alla Divina Commedia. Spettacolo in lingua originale, con sovratitoli in italiano. Il 26 maggio l’omaggio è per Goldoni, con una versione “in scala” e per burattini de “Il servitore di due padroni”. Lo spettacolo è della compagnia Teatro dell’orso in peata, ma precederà – è l’impegno preso in conferenza stampa, rettore Crisci in testa – l’arrivo della compagnia Carlo Colla.

La stagione non si esaurisce qui. Tra marzo e maggio, ha anticipato Fabio Vincenzi, il teatro ospiterà una rassegna musicale e al teatro “praticato” si accompagneranno momenti laboratori ali e proiezioni di film. Tornerà ad esempio il regista Michelangelo Frammartino, ha detto Bruno Roberti, e rassegne cinematografiche dedicate a Shakespeare (per i 400 anni dalla morte) e al melodramma italiano, a 40 anni dalla scomparsa di Luchino Visconti.

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