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RESTANO quattro i candidati alla carica di rettore dell’Università della Calabria. Girolamo Giordano, direttore del dipartimento di Ingegneria per l’Ambiente e Ingegneria chimica, rientrato solo venerdì scorso dalla Russia dov’era impegnato per ragioni di ricerca, ha da poco comunicato il ritiro della propria candidatura. Al primo turno aveva ottenuto 61 voti. Già poche ore dopo lo scrutinio, aveva spiegato che avrebbe riflettuto sul da farsi, ma aveva respinto ogni ipotesi di quadrumvirato anti Crisci, perché – aveva detto – «non faccio accordi contro qualcuno».
Lascia il campo, dunque, ma dichiara per chi voterà. Il suo endorsement, infatti, è per Gino Crisci. «Come è a tutti voi noto il mio non era un gruppo di potere – scrive nel suo messaggio – che si presentava alla competizione elettorale per ottenere qualche prebenda, ho, invece, chiesto alla comunità accademica un voto libero dai condizionamenti per cambiare radicalmente l’Unical sulla base di un programma condiviso. Non avendo nessun controllo del voto non posso fare altro che invitare i miei elettori a continuare a votare liberi dai condizionamenti e di non lasciarsi influenzare. Personalmente invito gli studenti, il personale tecnico amministrativo e tutti i colleghi docenti che hanno condiviso con me questa battaglia di legalità, trasparenza e crescita culturale a votare il candidato Gino Crisci che nel suo programma ha chiaramente inserito importanti parti del mio programma quali research university, trasparenza e l’apertura alle richieste e sollecitazioni provenienti dalle varie culture democratiche locali».
Si torna al voto domani, dalle 9 alle 17 e 30. Il primo turno finì con Crisci, saldamente in testa con 334 preferenze circa, seguito da Mimmo Cersosimo e Marcello Maggiolini: per loro 174 preferenza a testa e uno scarto di 0,14 voti a favore dell’economista. Seguivano Patrizia Piro con 95 preferenze e Giordano, appunto, con 61. Per essere eletti domani servirà sempre la maggioranza assoluta dei voti espressi, per cui il quorum dovrebbe aggirarsi attorno alle 430 preferenze. Se nessun candidato dovesse raggiungerlo, si andrà al ballottaggio, il 31 luglio, tra i due candidati più votati.

RESTANO quattro i candidati alla carica di rettore dell’Università della Calabria. Girolamo Giordano, direttore del dipartimento di Ingegneria per l’Ambiente e Ingegneria chimica, rientrato solo venerdì scorso dalla Russia dov’era impegnato per ragioni di ricerca, ha da poco comunicato il ritiro della propria candidatura. Al primo turno aveva ottenuto 61 voti. Già poche ore dopo lo scrutinio, aveva spiegato che avrebbe riflettuto sul da farsi, ma aveva respinto ogni ipotesi di quadrumvirato anti Crisci, perché – aveva detto – «non faccio accordi contro qualcuno».
Lascia il campo, dunque, ma dichiara per chi voterà. Il suo endorsement, infatti, è per Gino Crisci. «Come è a tutti voi noto il mio non era un gruppo di potere – scrive nel suo messaggio – che si presentava alla competizione elettorale per ottenere qualche prebenda, ho, invece, chiesto alla comunità accademica un voto libero dai condizionamenti per cambiare radicalmente l’Unical sulla base di un programma condiviso. Non avendo nessun controllo del voto non posso fare altro che invitare i miei elettori a continuare a votare liberi dai condizionamenti e di non lasciarsi influenzare. Personalmente invito gli studenti, il personale tecnico amministrativo e tutti i colleghi docenti che hanno condiviso con me questa battaglia di legalità, trasparenza e crescita culturale a votare il candidato Gino Crisci che nel suo programma ha chiaramente inserito importanti parti del mio programma quali research university, trasparenza e l’apertura alle richieste e sollecitazioni provenienti dalle varie culture democratiche locali».
Si torna al voto domani, dalle 9 alle 17 e 30. Il primo turno finì con Crisci, saldamente in testa con 334 preferenze circa, seguito da Mimmo Cersosimo e Marcello Maggiolini: per loro 174 preferenza a testa e uno scarto di 0,14 voti a favore dell’economista. Seguivano Patrizia Piro con 95 preferenze e Giordano, appunto, con 61. Per essere eletti domani servirà sempre la maggioranza assoluta dei voti espressi, per cui il quorum dovrebbe aggirarsi attorno alle 430 preferenze. Se nessun candidato dovesse raggiungerlo, si andrà al ballottaggio, il 31 luglio, tra i due candidati più votati.

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