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Franco Amarelli e Gennaro Mercogliano

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ROSSANO – Una delle tesi affascinante e suggestiva, supportate da fonti documentali, quella sostenuta dal preside Gennaro Mercogliano, illustrata nelle pagine del suo ultimo libro “L’Imperatrice Teofano e il Codex, presentato lo scorso giovedì 7 settembre, presso l’Auditorium “Alessandro Amarelli” a Rossano. Il Codex Purpureus potrebbe essere stato portato a Rossano dalla principessa bizantina Teofano, sposa di Ottone II e imperatrice del Sacro Romano Impero, in occasione del suo soggiorno nell’estate del 982. Si aggiunge quindi, un’altra tesi rispetto a quelle già esistenti.

Il partecipato incontro culturale, coordinato dal professore Franco Amarelli ha concluso la serie di eventi inseriti nella 16esima edizione di “Estate al Museo”, la riuscitissima rassegna culturale promossa dal Museo storico della Liquirizia “Giorgio Amarelli”. Carattere di assoluta novità nell’ambito della storiografia critica relativa alla traslazione, dall’Oriente a Rossano, del Codex Purpureus Rossanensis,e qualità dello studio e novità scientifica della tesi. Sono, questi, gli aspetti che sono stati sottolineati sia dal professore Amarelli che dagli interventi del pubblico.

Nel cogliere l’esortazione di Amarelli a scrivere una nuova storia di Rossano, che vada oltre il Gradilone ed il De Rosis, l’autore ha così ripercorso la tesi sostenuta nel testo circa la traslazione del Codex a Rossano oltre ad aver delineato il profilo della Imperatrice Teofano, moglie di Ottone II, ritenuta dall’autore la possibile latrice del Codex in occasione del suo viaggio attestato a Rossano dalle fonti storiche nel mese di luglio dell’anno 982, al tempo dei convulsi avvenimenti relativi alla battaglia di Stilo.

Gennaro Mercogliano ha poi ampliato il campo d’indagine storica, anticipando gli ulteriori sviluppi della sua ricerca, anche in relazione alla questione della cosiddetta “renovatio imperii”, negli anni a cavallo tra il primo e il secondo millennio dell’era cristiana, ed alla figura del rossanese Giovanni Filagato, papa Giovanni XVI, sul quale il preside ha annunciato la pubblicazione di un suo prossimo libro. Mercogliano infine si è soffermato, sulla descrizione della splendida placchetta di avorio conservata al Museo parigino di Cluny meglio nota come L’Avorio di Cluny, sia per quanto riguarda gli aspetti stilistico-figurativi che quelli epigrafico-simbolici.

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