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Un clochard

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COSENZA – «Le violenze contro i clochard che attraverso i social emergono sono inaudite. Non fanno parte della cultura italiana, tesa all’accoglienza, ma soprattutto non trovano riscontro nelle parole del Vangelo». Lo scrive Padre Fedele Bisceglia, noto religioso cosentino, in una lettera aperta intitolata “Umanità dove sei?”, che prende spunto da quanto accaduto a Torino, dove i senzatetto sono stati cacciati dai portici.

«I poveri sono la carne di Cristo, non sono un cumulo di spazzatura da allontanare con gli idranti – scrive Padre Fedele – ognuno di loro ha una storia, ogni clochard merita comprensione e amore».

«Eliminare ciò che ci dà fastidio, buttando le coperte che la notte scaldano dei corpi freddi e abbandonati su un marciapiede è vergognoso», scrive ancora il religioso.

«I clochard sono in aumento e nelle grandi città rappresentano una parte di questa società confusa, – scrive Padre Fedele – smarrita, senza risorse economiche, priva di assistenza, lontana dall’opulenza, ai margini della miseria. C’è chi perde il lavoro, la casa, la famiglia, la memoria, ma noi cristiani non dovremmo perdere la memoria e far sì che le parole di Cristo si trasformino in strumenti e opere. La discriminazione è una piaga che si ripete nel tempo – conclude il religioso – allontanandoci dal Signore e portandoci in un vicolo senza umanità e amore». 

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