X
<
>

Il Cardinale Pietro Parolin a Cosenza

Condividi:
2 minuti per la lettura

COSENZA – L’icona del XII secolo raffigurante la Madonna del Pilerio, patrona della città e dell’intera Diocesi, in processione per corso Telesio verso piazza XV Marzo dove il segretario di Stato della Santa Sede e legato pontificio, cardinale Pietro Parolinha officiato la celebrazione eucaristica insieme ai vescovi calabresi, nell’ambito degli 800 anni dalla dedicazione della Cattedrale di Santa Maria Assunta.

«Oggi è una data importante ha detto il cardinale Parolin – si celebrano gli 800 anni da quando la Cattedrale di Cosenza è stata consacrata ed è diventata un centro di fede ma anche di importanza civile proprio per la dimensione sociale che ha ricoperto nel corso degli anni. Credo che oggi debba sentirsi in festa tutta la città».

La processione è stata accompagnata dalla banda della città di Mendicino, diretta dal maestro Maurizio Filippelli. Ogni chiesa cosentina ha consentito di assistere all’evento religioso tramite appositi maxi schermi. L’appuntamento è stato coordinato don Luca Perri e da don Enzo Gabriele, vicari episcopali e delegati pontifici per la missione.

Il cardinale ha anche parlato dei temi di maggiore attualità che interessano non solo la comunità italiana ma anche quella internazionale. Riguardo la pandemia e gli effetti che ha avuto sul mondo Parolin ha evidenziato come «il Papa ha sempre detto: dopo la pandemia non saremo più uguali. Se ne potrà uscire migliorati o peggiorati. Difficile oggi fare un bilancio di quanto è accaduto, anche perché siamo ancora in tempo di pandemia. Speriamo davvero che queste vicende così dolorose possano aiutarci a riscoprire i valori spirituali e sentirci tutti nella
stessa barca, solidali gli uni con gli altri».

Riguardo la guerra in Ucraina, poi, Parolin ha ribadito la linea vaticana mettendo in luce che «il Papa ha usato parole veramente forti per sottolineare l’assurdità della guerra. in Ucraina. Accanto a questo, naturalmente, c’è tutta l’azione umanitaria della Chiesa e i tentativi che la Santa Sede sta facendo anche a livello diplomatico. È stata avanzata l’offerta di trovare una soluzione alla quale però, al momento, non è stata data risposta».

«La guerra in Ucraina – ha aggiunto – è una realtà dolorosissima, espressione di un mondo in cui ci riesce sempre meno a capire ed a comprendere. L’idea della fraternità, che anche il Papa ha proposto, è l’unico rimedio contro questi rigurgiti locali e di gruppo. Il Santo Padre ha sottolineato più volte che ci sono tanti conflitti che coinvolgono le persone più vulnerabili. E per questo, quotidianamente, richiama alla responsabilità della comunità internazionale e di ciascuno di noi».

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE