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Francesco Valentini

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COSENZA – Le linee guida del futuro programma di esplorazione dell’Agenzia spaziale europea (Esa) saranno disegnate anche da un giovane scienziato calabrese. 

Si tratta di Francesco Valentini, esperto di fisica dei plasmi, con solide esperienze all’estero – in Francia prima, dove ha trascorso un anno di dottorato lavorando all’osservatorio di Meudon, a San Diego poi –,  ricercatore Unical dal 2010, già abilitato come associato e ordinario. Il suo profilo è stato selezionato dall’Esa per far parte dei topical team, comitati di scienziati europei – in tutto sono 40, scelti al termine di una durissima competizione – chiamati a immaginare Voyage 2025-2050, il programma che prenderà il posto di Cosmic Vision.

Il primo appuntamento, per Valentini e colleghi, sarà a Madrid a fine ottobre: in quell’occasione saranno presentati i white paper, ovvero le idee e i temi di ricerca che i ricercatori avranno proposto all’Esa (per rispondere alla call c’è tempo fino al 5 agosto) e che i topical team dovranno valutare entro la primavera del prossimo anno.

La passione di Francesco Valentini per le stelle è nata sui banchi dell’università. Per una stella, soprattutto: la nostra. Il dottorato lo ha dedicato allo sviluppo di un algoritmo che permettesse di modellizzare la dinamica del gas del sistema Sole-Terra. C’è riuscito e l’algoritmo, per diversi anni unico al mondo, è stato poi alla base di oltre 70 pubblicazioni scientifiche. 

Più tardi sarebbe arrivato Thor, il satellite progettato  insieme ad altri enti di ricerca europei per studiare il vento solare: ottenne l’endorsement della Nasa e arrivò secondo, tra 24 concorrenti, alla selezione indetta dall’Esa. 

«Ho partecipato alla progettazione di tante missioni spaziali. Credo che soprattutto l’esperienza di Thor abbia giocato un ruolo rilevante nella selezione – dice al telefono Valentini, poche ore dopo aver ricevuto dal direttore scientifico dell’Esa, Fabio Favata, la conferma della nomina – Thor non è stato selezionato, è vero, ma era un’idea scientifica di successo ed è arrivata fino alla fase di progettazione del prototipo. Io ero l’unico italiano presente nel team proponente e uno dei due membri italiani del team scientifico Esa che seguì l’ideazione del prototipo. Ora mi aspetto che altri gruppi propongano idee sulla scia della fisica progettata da Thor per Voyage 2050, perché quelle domande sono ancora senza risposta». Ci sono molti aspetti della complessa dinamica del vento solare ancora poco conosciuti, ma che potrebbero avere importanti conseguenze nell’ambito dell’astrofisica, dello spaceweather (la meteorologia spaziale), della ricerca sui plasmi per la fusione nucleare o per altre possibili applicazioni in campo industriale.

Il progetto più recente che ha coinvolto Valentini è stato l’avvio di Aida  (Artificial Intelligence Data Analysis), l’osservatore-androide che aiuterà i ricercatori impegnati ogni giorno a scandagliare i dati trasmessi dai satelliti, nella speranza di intercettare un evento significativo. 

La notizia del nuovo prestigioso incarico Valentini l’ha accolta con un misto di soddisfazione, orgoglio e stupore. «Certo, nutrivo delle speranze, ma sapevo che la selezione era molto competitiva – racconta – Quello che mi ha fatto più piacere è stato ricevere tantissimi messaggi di congratulazioni dai colleghi dell’Unical. Centinaia di mail su Mercurio, il sistema di messaggistica interno dell’ateneo su cui finora avevano tenuto banco le discussioni post elezioni del rettore. Per me sono il segnale di un vento nuovo, di una volontà di tutto l’ateneo di rilanciarsi».

 

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