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COSENZA – Vorremmo scrivere la cronaca di una serata di festa, divertimento e risate con Roberto Ferrari e la sua gang. Vorremmo scrivere di un fiume di gente che balla, beve e si gode il venerdì sera. C’era tutto questo al boulevard “dei cerchi” di Cosenza, giunto quasi alla chiusura prevista per il prossimo quindici settembre. 

Ma c’era anche un ronzio di voci, un misto fra curiosi e voyeur in trepidante attesa di colei che è stata sotto i riflettori più trash di questa estate italiana. Sara Tommasi c’è salita sul serio sul palco del lungofiume. Una serata, quella di venerdì “in cui l’amministrazione comunale non c’entra niente” sottolinea lo staff di E20&Musica, che invece ne ha curato la scelta “artistica”. È una notte sponsorizzata dalla concessionaria Volkswagen Chiappetta e Runco. Cambia poco. La cena degli ospiti, Ferrari appunto, Peppe Cutraro e il doppio gieffino Patrick Ray si svolge al Bencistò. 

«Ci sarebbe dovuto essere dj Angelo – dice Ferrari – ma un impegno imprevisto lo ha trattenuto a Milano, Sara è un’amica, in radio facciamo molte gag con lei e per aiutarla abbiamo deciso di farla partecipare a questa data cosentina». Sin dal pomeriggio su facebook impazza la polemica degli indignados. Pare che nessuno ce la voglia la soubrette, ridotta a bambola gonfiabile, qui a Cosenza. Impazza anche la satira contro queste scelte scellerate. Fatte appositamente per creare attenzione. «È settembre – dice uno degli organizzatori – se lo scopo era richiamare la luce dei riflettori, ci siamo riusciti». Il suo collega lo incalza «non doveva esserci lei, vedrai la faremo stare poco sul palco, se non ce la fa la mandiamo a riposare in albergo».

Sara Tommasi non è un fenomeno, Sara Tommasi si presenta come un caso clinico. Priva di coscienza rimane chiusa in un’auto per la prima mezz’ora di show. Quella in cui si riscalda un pubblico eterogeneo, dal teenager in tempesta ormonale al padre di famiglia che, la famiglia se l’è portata ai bordi di quel palco perché lui non lo sa chi è Sara Tommasi, che farà mai? “Era una letterina, ma non ha fatto pure l’Isola dei famosi? Ah, ma è una di quelle coinvolte nelle feste a Villa Certosa. Ma non è la bocconiana che poi ha fatto un film hard perché l’avevano rapita gli alieni?”. 

Sara Tommasi è tutto questo, soprattutto oggi “per essere aiutata e per evitare l’emarginazione”, come sostengono i suoi amici artisti, viene trascinata, perché da sola non ce la fa, su un palcoscenico o su un cubo di una discoteca e viene mostrata alla folla come un fenomeno da baraccone.

Così è stato anche nella città dei bruzi. Chi non sapeva chi fosse questa ragazza, si è ritrovato davanti un corpo coperto da una dignitosa camicia in seta e una gonna nera. Solo nel look  si può usare la parola dignitoso, il resto era sconfortante. Occhiali neri a maschera a mezzanotte a nascondere uno sguardo assente. Rimane davanti a quella folla due minuti contati, il tempo di qualche scatto e video che finirà presto su youtube. Sbiascica qualche parola, ma non serve perché lei è la sua immagine, non è mai stata le sue parole. Viene riportata via, tanto quei due minuti avranno molto più senso del resto delle due ore in cui i tre dj continueranno a sputare battute ed imitazioni e inviteranno giovani ragazze senza vergogna a ballare davanti a tutti. «Dopo la Tommasi – penseranno – io non posso che fare bella figura».

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