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Un'immagine delle proteste durante la partota tra Audace San Marco e Roggiano

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SAN MARCO ARGENTANO (COSENZA) – La società sportiva Audace San Marco denuncia gli episodi di violenza accaduti nella partita contro il Roggiano Gravina, partita vinta da quest’ultima compagine “senza alcun merito” dicono da San Marco.

Sul banco degli imputati l’arbitro Pompilio, “originario di Castrovillari ma della sezione di Rossano che ha gestito in modo pessimo una serie di falli di gioco ai danni della nostra squadra, assegnando un rigore completamente inesistente al Roggiano su un tuffo plateale di uno degli attaccanti di casa”.

Ma l’episodio che “ha cambiato la partita e fatto infuriare tutto il nostro ambiente”, è stato al 9′ del secondo tempo, quando l’attaccante Cristiano Greco “ha ricevuto un pugno, e nell’accasciarsi a terra dolorante e inerme, nella mischia è stato preso a calci da un giocatore avversario”.

Secondo i dirigenti dell’Audace San Marco “l’arbitro ha deciso inspiegabilmente di espellere oltre a un calciatore del Roggiano, responsabile di aver sferrato il pugno, anche un calciatore a caso della nostra squadra. Ma durante la partita tutti i nostri giovani atleti hanno ricevuto più e più volte minacce verbali abbastanza gravi e falli duri mai sanzionati”.

Pollice verso anche alla sospensione del gioco di oltre cinque minuti, in occasione del fallo su Greco, alle numerose bottigliette lanciate in campo e a una rissa tra i giocatori di casa con il loro stesso pubblico. Per tutto questo i minuti di recupero decisi dal direttore di gara sono stati quattro.

“Se questo è calcio o meglio sano sport, meglio rimanere a casa in famiglia la domenica – concludono i dirigenti dell’Audace San Marco -ci appelliamo e speriamo che la LND – Calabria a cui invieremo dei filmati e un dossier e sull’accaduto, prenda seri provvedimenti in merito, perché situazioni del genere non si verifichino mai più, altrimenti non serve portare alla memoria spesso e volentieri casi come quello di Ermanno Licursi”.

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