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PAOLA (CS) – Il consulente finanziario Massimo Cedolia, di 45 anni, è stato arrestato dai carabinieri e dalla Guardia di finanza di Cosenza con l’accusa di avere attuato una truffa ai danni dei frati del Santuario di San Francesco di Paola utilizzando le offerte dei fedeli che gli erano state affidate (LEGGI L’ARTICOLO SULLE OFFERTE SCOMPARSE), per un totale di quasi un milione e mezzo di euro, per investimenti in Borsa e per disporre bonifici in favore di suoi parenti. Insieme all’arresto è scattato anche un sequestro beni da due milioni nei suoi confronti.

LEGGI LA RICOSTRUZIONE DEI FLUSSI DI DENARO

Nel corso delle indagini è stato possibile ricostruire l’attività del consulente, il quale avrebbe goduto della piena fiducia dell’economo del santuario, padre Franco Russo (LEGGI). A questo si aggiunge anche la documentazione raccolta dagli stessi frati e consegnata in Procura, dalla quale sarebbe emersa la non responsabilità da parte del frate economo (LEGGI).  I militari hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip del Trinunale di Paola Carmine De Rose su richiesta del procuratore capo Bruno Giordano e del Sostituto Linda Gambassi. 

Afferma il procuratore: «Dopo quasi un anno di certosino lavoro da parte di carabinieri e guardia di finanza si è pervenuti ad un risultato che credo gratifichi la comunità paolana fortemente colpita dalla natura e dalla gravità del reato contestato. Il merito, oltre alle forze di polizia impegnate nell’inchiesta, va alla collega della procura, che non ha mai smesso di attenzionare i fatti, di coordinare le indagini e di espungervi gli elementi più significativi. La richieste inoltrate e recepite dal gip, si caratterizzano per minuziosità e qualità professionale».

Le indagini erano scatatte nell’agosto 2013 dopo un articolo del Quotidiano a cui è seguita una denuncia-querela presentata dall’economo del santuario in relazione ai consistenti ammanchi verificatisi sul fondo patrimoniale strutturato tramite raccolta delle offerte elargite dai fedeli. Gli inquirenti avrebbero accertato responsabilità a carico di Cedolia, deputato alla gestione del fondo. L’uomo, secondo le accuse, contravvenendo alle direttive dei frati in merito alla gestione del denaro e senza alcuna autorizzazione da parte loro, avrebbe attuato «una sistematica e dissennata attività di trading on line (compravendita di titoli azionari quotati in borsa) ad altissimo rischio, celando la vera natura e il rischio degli investimenti effettuati ai titolari del conto». 

Cedolia, inoltre, avrebbe effettuato «una molteplicità di bonifici in favore di persone, a lui legate anche da vincoli di parentela, che poi provvedevano a “girare” il denaro, direttamente o tramite l’interposizione di ulteriori conti correnti bancari o postali» allo stesso promotore finanziario e che per questa ragione sono indagate per il reato di riciclaggio. 

Il provvedimento cautelare adottato nei confronti del consulente finanziario è stato eseguito insieme ad un decreto di blocco dei beni nei confronti di 11 persone, tra cui lo stesso Cedolia, ed una società. In particolare è stato disposto il sequestro preventivo e per l’equivalente di 28 fabbricati, 8 terreni, 10 automezzi e disponibilità finanziarie per un totale di 17 rapporti finanziari nei confronti degli indagati tra Cosenza, Diamante, Praia a Mare, Paola, Napoli e Milano per un ammontare complessivo pari ad oltre 2.340.000 euro.
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