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I riti di affiliazione alla 'ndrangheta scoperti durante l'operazione Rinascita Scott

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Qual è la struttura organizzativa sul territorio della ‘ndrangheta? Ecco come la spiegano gli inquirenti nell’operazione Maestrale-Carthago

Come è strutturata la ‘ndrangheta sul territorio? Quali sono le sue ramificazioni organizzative? Cosa c’è alla base e cosa al vertice? In ultimo, quale figura comanda nei singoli territori e al di sopra di essi? Tutte domande che certamente in tanti si pongono da sempre e ancor di più in questi ultimi anni, quando la lotta alla criminalità organizzata calabrese si è fatta più intensa, più stringente, più fragorosa grazie alle innumerevoli operazioni messe a segno dagli inquirenti. Operazioni e inchieste tese a smantellare un “potere” perverso che incatena un territorio spesso impedendogli di sbocciare.

A rispondere a tutti questi interrogativi ci pensano proprio gli inquirenti. Nel decreto di fermo legato all’operazione Maestrale-Carthago condotta dalla distrettuale antimafia guidata dal procuratore capo Nicola Gratteri che, al momento, vede indagate 167 persone, (al momento, perché da una analisi delle carte dell’inchiesta la stessa appare più in pieno sviluppo che non conclusa) prima delle accuse mosse agli indagati, si traccia il quadro della struttura della ‘ndrangheta.

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COS’È LA ‘NDRANGHETA E QUALI SONO I SUOI SCOPI

L’associazione di stampo mafioso denominata ’ndrangheta, spiegano gli inquirenti, è una organizzazione «operante su tutto il territorio calabrese ed in altre parti del territorio nazionale ed estero, organizzata sulla base delle regole formali e dei livelli gerarchici e funzionali (doti, cariche) propri del cosiddetto “Crimine di Polsi”, suddivisa in articolazioni territoriali e funzionali».

Organizzazione che «nel suo complesso e in ciascuna delle sue articolazioni si avvale della forza d’intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva» allo scopo di commettere svariate attività criminali ma sostanzialmente per «affermare il controllo egemonico sul territorio anche mediante reciproci accordi tra cosche operanti in articolazioni territoriali diverse».

LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA DELLA ‘NDRANGHETA

Per cominciare, alla base di tutto ci sono le ‘ndrine «cellule criminali di base, che insistono su un territorio generalmente corrispondente ad un Comune o parte di esso (frazione, contrada) e che rispondono criminalmente del loro operato ad una Locale/Società di ‘ndrangheta presso cui sono “attivate”». Per capirsi meglio all’interno del territorio di un comune possono anche essere presenti più ‘ndrine (nelle varie frazioni o in alcuni quartieri ad esempio) che costituiscono la cellula di base e che vengono di solito identificate con i nomi delle famiglie criminali di riferimento.

Sopra le ‘ndrine, come detto, ci sono le locali o società di ‘ndrangheta (suddivisa in società minore e società maggiore, la prima con componenti di operatività di base la seconda con ruoli apicali e di sempre maggior prestigio interno) che insistono su un territorio generalmente corrispondente ad un Comune. «Le locali/società esercitano, in maniera assoluta ed autonoma, il potere ‘ndranghetistico sul territorio di competenza, rimanendo collegate al “Crimine di Polsi” – da cui sono riconosciute – direttamente o attraverso organismi intermedi».

LE STRUTTURE INTERMEDIE CHE FUNGONO DA COLLEGAMENTO

Gli organi o strutture intermedie che alle volte operano quali punti di collegamento tra i livelli superiori ed inferiori sono diversi ed in particolare: «Il Crimine/Criminale locale, la Camera di Controllo, il Mandamento, la “Provincia” (come la “Provincia” di Cutro o la “Provincia” di Vibo Valentia),
cui fanno capo più ‘ndrine e locali e, quindi, un territorio corrispondente ad una Provincia amministrativa o parte di essa, ovvero ad una Regione o parte di essa (anche fuori dalla Calabria o all’estero), che assicurano il collegamento ed il coordinamento con la “Provincia” di Reggio Calabria ed il Crimine di Polsi, da cui sono riconosciute».

Come si intuisce da quando appena detto, un discorso a parte va fatto per la “Provincia” di Reggio Calabria, ripartita in tre mandamenti (ionico, tirrenico e cittadino o reggino), struttura di vertice posta in connessione con il Crimine di Polsi considerato «organo di vertice assoluto della ‘ndrangheta unitaria». È il Crimine di Polsi che ha l’ultima parola nell’ambito delle strutture organizzative. della ‘ndrangheta.

All’interno di questi “insiemi” organizzativi che consentono alla ‘ndrangheta, al tempo stesso, di avere una struttura unitaria ma anche di essere autonoma e operativa nei singoli territori.

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