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CROTONE – Il grido d’allarme, lanciato dai social network, si è propagato fra coloro che il centro storico di Crotone lo vivono, poiché residenti o perché vi lavorano. Desolante, la situazione denunciata dai titolari di una struttura ricettiva, all’indomani della notte dell’ultimo dell’anno, con tanto di fotografie che rappresentavano il degrado dei residui dei bagordi di San Silvestro, in massima parte rimossi dagli stessi giovani che gestiscono il Bed&breakfast, che si apprestava a ospitare la squadra austriaca di vela, in questi giorni a Crotone.

Da tre o quattro anni, i cosiddetti stretti sono divenuti anche il centro – oltre che centro fisico della città – della movida. E’ certamente un bene, per l’area più antica e suggestiva della città, con scorci che rimandano ai centri antichi di Napoli, Genova o Perugia, tuttavia ciò dovrebbe sposarsi a un più grande amore verso la propria città, da parte degli stessi cittadini. «L’inciviltà della gente», però, è abbinata a «l’abbandono dei nostri amministratori», nelle parole dei titolari della struttura. Il palazzo dell’ex albergo Capitol è oggetto di lavori di restauro, ma ciò ha comportato che siano stati «rimossi i cassonetti per l’immondizia, nella stradina alle spalle del palazzo», spiega la titolare del B&b. Se ne possono trovare nell’area prospiciente, in Piazza Umberto I, ma i vicoli che nel fine settimana vedono centinaia di persone, giovani e meno giovani, dall’orario dell’aperitivo sino a notte, ne sono sprovvisti. Anche di semplici cestini.

«Abbiamo pulito – spiega la titolare – tutta la strada che si imbocca dal fianco destro del Duomo e ritinteggiato i muri», scempiati da scritte e disegni, spesso volgari. «Grazie a Ryanair, giungono sempre più turisti», racconta, eppure «la città non è pronta», conclude amaramente. L’idea è anche di creare un comitato degli esercenti. Sulla vicenda si è speso anche Maurizio Tricoli, commissario cittadino del Partito democratico, ma soprattutto nella veste di uno dei titolari di un noto ritrovo degli ‘stretti’. Essendo gli stessi vicoli il nuovo luogo dell’aggregazione giovanile nei mesi non estivi, «come accade per il lungomare d’estate, richiederebbero una attenzione maggiore di tutte le istituzioni a tutti i livelli», ha scritto sul suo profilo di un social network. «Che fine hanno fatto gli operatori ecologici?», tornano a chiedersi i titolari della struttura in cui alberga la squadra austriaca di vela; Possibile che non si riesca a programmare «una pulizia attenta» delle strade? Inquadra in maniera più ampia il problema, Davide Zannino, titolare di un famoso locale, che parla della necessaria “coesistenza”.

Se negli ultimi tre o quattro anni, «da settembre sino a maggio» la movida è concentrata nel centro storico, questa è una occasione irripetibile per imprimere, da parte di chi ci amministra, un volto nuovo al centro storico e renderlo più vivibile, come spesso i politici annunciano. L’invito è rivolto anche agli stessi residenti, a tener più pulite le strade su cui si affacciano le abitazioni, spesso al livello stradale, «così come facciamo noi ogni giorno», tuttavia serve poi l’impegno dell’amministrazione. «Come d’estate avviene per il lungomare». Ai centri storici “di Tropea e Gallipoli”, ad esempio, modelli a cui rivolgersi, il nostro «non ha nulla da invidiare», conclude Davide Zannino.

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