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COSENZA – Dal 22 febbraio gli over 80, dal 25 il personale delle forze armate e dell’ordine, dal 10 marzo scuola e università.

È il nuovo calendario della Regione per la somministrazione del vaccino anti Covid alla popolazione, trasmesso ieri in serata ai manager delle aziende sanitarie e ospedaliere della Regione e al commissario Longo dal delegato alla gestione dell’emergenza Antonio Belcastro. Il governatore facente funzioni Nino Spirlì, sempre in serata, lo ha annunciato su Facebook, ma senza citare le date.

Nel nuovo piano si ricorda che in Calabria non è ancora finito il primo ciclo di vaccinazione, destinato a personale sanitario e pazienti delle Rsa. Belcastro parte quindi da qui: entro il 28 febbraio – scrive – sarà necessario completare la vaccinazione della popolazione target della fase 1. Per quanto riguarda gli over 80, si partirà da lunedì 22 febbraio. «In questa fase – scrive Belcastro – si procederà con la chiamata di tutta la popolazione anziana, che è di 130mila 778 persone». I vaccini saranno somministrati dai medici di base (ieri sera la firma dell’accordo), presso i propri ambulatori o i centri di vaccinazione delle Aziende sanitarie.

Dalla pagina Facebook del governatore Spirlì apprendiamo, poi, che si potrà vaccinare anche a domicilio. Nello stesso periodo – ma non si riportano date in questo caso – dovrà partire anche la vaccinazione dei soggetti estremamente vulnerabili affetti da patologie severe o immunodeficienza. In questo caso la vaccinazione sarà effettuata «in prevalenza» presso i centri specialistici che hanno in carico i pazienti. Per gli over 80 e i pazienti fragili è prevista la somministrazione dei vaccini Pfizer o Moderna.

Dice il segretario regionale della Fimmg, Rosalbino Cerra. «Il protocollo si riferisce a quanto prevede il contratto nazionale del 2005 e stiamo già individuando le aree vaccinali per i vari distretti sanitari, dove si recheranno volontariamente gli assistiti, previa la prenotazione attraverso il proprio medico di base. Per quanto riguarda le persone allettate, sarà il medico recarsi a domicilio in accordo con l’Asp di riferimento che dovrà fornire un’auto medicalizzata». Il protocollo siglato prevede una tariffa già stabilita nella prima bozza che accorda 6,16 euro a vaccino somministrato in studio e 18,90 euro a domicilio.

Ci sono poi i lavoratori dei servizi essenziali (forze armate, forze dell’ordine, scuola), d’età compresa tra i 18 ai 55 anni, senza altre patologie: parte ora anche la loro vaccinazione, con l’uso di Astrazeneca. Per militari, forze di polizia, protezione civile si inizia il 25 febbraio, presso i Centri di vaccinazione ospedalieri e territoriali. Saranno le stesse categorie professionali a fornire gli elenchi. La somministrazione del vaccino al personale scolastico e universitario, annunciata come imminente dal governatore, slitta invece di un po’ di giorni: si partirà il 10 marzo, presso i Centri di vaccinazione e bisognerà prenotarsi sulla piattaforma di Poste Italiane.

I lavoratori dei servizi essenziali, over 55, per ora invece dovranno aspettare la chiamata per coorte d’età o per patologie: l’Aifa ha espresso parere favorevole all’estensione di Astrazeneca fino a 65 anni, ma «si resta in attesa – scrive Belcastro – di ulteriori indicazioni nazionali».

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