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Graduatoria congelata per gli autisti 118: in 13 sono in attesa di una chiamata dall’Asp di Reggio Calabria dal luglio del 2024
COSENZA – La graduatoria “congelata” degli autisti 118 sta diventando durissimo terreno di scontro per l’Asp di Cosenza, ad oggi ancora titolare su delega di Azienda zero delle procedure per il servizio emergenza-urgenza della Regione. Da tempo infatti tredici autisti, gli ultimi rimasti nella graduatoria regionale, sono in attesa di una chiamata dall’Asp di Reggio Calabria. Allo stato attuale, infatti, dei 165 posti disponibili, ne risultano occupati 152. I restanti tredici sono in attesa di essere messi in servizio dal luglio del 2024.
Del problema da tempo se ne sta occupando l’Usb Calabria, in rotta di collisione con il responsabile 118 regionale Riccardo Borselli. Su questo “pende” anche una richiesta di accesso agli atti da parte del sindacato, che accusa l’apertura di postazioni “fantasma”, gestioni privatistiche di alcune postazioni in teoria da consegnare al pubblico e tre mai effettivamente aperte. Queste ultime sarebbero quelle di Caloveto, Catanzaro Lido e Gioiosa Jonica. Quelle, invece, gestite da enti privati sono Lungo, Praia a Mare, Corigliano, Cassano, Oriolo e Spezzano Albanese. Tutte queste postazioni sono gestite in regime di proroga, da tempo infatti manca il rinnovo delle convenzioni con gli enti di soccorso privato che negli anni scorsi hanno sostanzialmente sopperito alle carenze di mezzi e uomini soprattutto nell’Asp di Cosenza.
La nuova riorganizzazione del soccorso, dunque, non sarebbe allineata con lo stesso piano regionale: non tutte le postazioni previste per decreto sono effettivamente funzionanti. A questo si aggiunge una cronica carenza di personale che di fatto depotenzia diverse postazioni. Un problema che il direttore generale di Azienda zero aveva attributo alla mancanza di medici e infermieri da impiegare sui mezzi di soccorso.
La situazione rischia uno stallo pericoloso. Con l’avvicinarsi della stagione estiva sembra replicarsi lo stesso problema di ogni anno. Tra ferie e sostituzioni, infatti, potrebbe ripresentarsi il problema delle carenze di uomini e mezzi da mettere in strada nel momento più delicato dell’anno.
Questo si riflette anche sul dato generale, ovvero i tempi di risposta del sistema di soccorso regionale. La Calabria da anni viaggia drammaticamente oltre le indicazioni ministeriali sui tempi di risposta (18 minuti standard) e non basterà “revisionare” lo standard aggiungendo deroghe per le aree orograficamente complesse, così come sostenuto da Gimbe, per “salvare” la regione.
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