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L’indice di mortalità sulle strade calabresi è in netta controtendenza rispetto al dato nazionale: le vittime sono cresciute in anno del 50%
NEL 2023 sono calate in Italia le vittime della strade. La Calabria, però, è in netta controtendenza: qui, nel 2023, i decessi provocati da incidenti stradali sono cresciuti di quasi il 50% in un anno. È quanto emerge dall’ultimo report Istat sui sinistri, presentato due giorni fa a Roma. A fronte di una media nazionale che vede un calo delle vittime del 3,8%, in Calabria si registra un aumento del 47,3%. Erano stati 74 nel 2022, sono passati a 109 nel 2023. Gli incrementi più significativi nelle province di Catanzaro e Reggio: qui le vittime sono passate da 10 nel 2022 a, rispettivamente, 24 e 30.
Ne derivano, per la Calabria, altri due tristi primati. È prima, in Italia, per indice di mortalità: 3,8 vittime ogni cento incidenti con feriti, rispetto a un dato nazionale pari a 1,8. Ed è prima anche per indice di gravità degli incidenti (3,7, media nazionale 1,3). Cala rispetto al 2022, seppur di poco, l’indice di lesività, ovvero il numero di feriti ogni 100 incidenti: in Calabria passa da 157 a 154,4, ma resta comunque un dato superiore alla media nazionale (135).
In termini assoluti, nel 2023 in Calabria si sono registrati 2.840 incidenti stradali, un numero pressoché invariato rispetto al 2022, quando furono 2.847. Un lievissimo calo, che rende ancora più stridente l’aumento, sensibile, delle vittime. In diminuzione – ma anche qui di poco – il numero dei feriti, passati da 4.470 a 4.385.
VITTIME SULLE STRADE CALABRESI, I PERCORSI PIÙ A RISCHIO
È lungo la costa e nei capoluoghi di provincia che si registra il maggior numero di incidenti stradali in Calabria. La strada più critica resta – e non è una sorpresa – la Statale 106, che si porta dietro il poco confortante appellativo di strada della morte. Nel 2023 è qui che si è registrato il maggior numero di incidenti: 239 con 15 decessi e 443 feriti. Critiche anche le Statali 18 e 107, mentre gli incidenti più gravi si registrano sulla Statale 713 Trasversale delle Serre (3 decessi su 3 incidenti) e sulla statale 682 Ionio-Tirreno (dove gli indici di mortalità e di gravità raggiungono rispettivamente 25 e 10,8).
In generale, nel 2023 il maggior numero di incidenti in Calabria (1.696, il 59,7% del totale) si è verificato sulle strade urbane, provocando 37 morti (33,9% del totale) e 2.378 feriti (54,2%). «Rispetto all’anno precedente i sinistri diminuiscono sulle strade urbane (-1,5%) – rileva l’Istat – aumentano sulle altre categorie di strada (+1,9%) e sulle autostrade (+0,9%). Gli incidenti più gravi avvengono sulle strade extraurbane (6,8 decessi ogni 100 incidenti) e sulle autostrade (4,2 decessi ogni 100 incidenti). Sulle strade urbane il 49,6% dei sinistri stradali si verifica su rettilineo mentre quelli che avvengono nei pressi di un incrocio rappresentano il 31,3% del totale; seguono quelli che si verificano nei pressi di una curva (8,0%), di una intersezione (6,5%) e di una rotatoria (2,8%). Sulle strade extraurbane il 60,3% degli incidenti si verifica lungo un rettilineo, il 27,3% in curva e il 4,4% nei pressi di un incrocio».
LA CALABRIA E GLI OBIETTIVI EUROPEI
I programmi d’azione europei per la sicurezza stradale, riferiti ai decenni 2001-2010 e 2011-2020, impegnano i Paesi membri a dimezzare le vittime per incidente stradale. La Calabria, sul lungo periodo, registra una flessione, per fortuna, anche se più contenuta rispetto alla media nazionale. Nel periodo 2001-2010 le vittime della strada si sono ridotte in Calabria del 20,2%, meno della media nazionale (-42%), mentre fra il 2010 e il 2023 si registra una variazione del -21% (media nazionale -26,1%).
VITTIME SULLE STRADE CALABRESI, I PERIODI PIÙ A RISCHIO
Il maggior numero di incidenti – e di incidenti mortali – si verifica nel periodo estivo, quando aumentano le presenze e il traffico sulle strade. Nel 2023 in Calabria il 46,9% si è verificato nel periodo tra giugno e ottobre. Gli orari più a rischio notturni, i giorni più pericolosi quelli del weekend. Nella fascia oraria tra le 3 e le 4 l’indice di mortalità più alto: 17,4 morti ogni 100 incidenti.
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