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Un'aula di tribunale

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CROTONE – Assolto dall’accusa di violenza sessuale; condannato, a sei anni di reclusione, per i rapporti con una minore infraquattordicenne.

E’ la sentenza emessa ieri dal gup Francesca Familiari nei confronti di un operaio 54enne che, secondo la prospettazione difensiva, che evidentemente è stata accolta, aveva una relazione con una ragazza di 13 anni all’epoca dei fatti.

I fatti contestati all’uomo, attualmente sottoposto alla custodia cautelare in carcere, risalgono all’ottobre scorso e sono stati già oggetto di un incidente probatorio nel corso del quale la ragazza ammise la relazione. Una tesi ribadita in aula dal difensore dell’imputato, l’avvocato Virgilio Prin Abelle, che a suo sostegno ha richiamato il contenuto di alcune intercettazioni eseguite dalla Squadra Mobile della Questura da cui si ricaverebbe che l’uomo e la ragazza parlavano di un progetto di vita comune.

Secondo la difesa, insomma, nonostante la notevole differenza d’età, i due protagonisti “si comportavano come dei fidanzati”, da qui la messa in discussione dell’accusa di un episodio di stupro avvenuto nell’auto dell’imputato e con la resistenza della ragazza; accusa che, alla fine, non ha retto.

“In pieno accordo con il mio assistito – ha osservato l’avvocato Prin Abelle – rilevo che è stata fatta piena giustizia in merito all’accusa di violenza sessuale, chiaramente inesistente. Posso rivelare – ha aggiunto il legale – che per il mio assistito e la sua famiglia è stato molto duro dover sopportare tale accusa specie di fronte a un’opinione pubblica che spesso ritiene colpevole gli accusati prima della fine dei tre gradi di giudizio. Sicché il mio assistito – ha concluso – esprime soddisfazione per il proscioglimento basato su prove documentali certe”.

Il pm Alessandro Reillo aveva chiesto una condanna a otto anni per entrambi i capi d’imputazione. La Procura, ritenendo di avere in mano elementi inequivocabili, fondati fondamentalmente sull’informativa della polizia e su alcune testimonianze, aveva chiesto il processo col giudizio immediato, che poi si è celebrato nelle forme del rito abbreviato. Contestualmente, il giudice Familiari ha disposto l’interdizione dai pubblici uffici per l’imputato e ha accolto le richieste di risarcimento dei danni avanzate dagli avvocati Ilda Spadafora e Fabrizio Salviati in favore della madre della ragazzina ma non quelle avanzate, per conto del padre, dall’avvocato Gianluca Marino. Danni che saranno quantificati in sede civile.

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