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CROTONE – Un padre avrebbe abusato di una figlia che aveva nove anni all’epoca dei fatti contestati. E la figlia ha confermato, anzi ha ampliato le accuse durante un incidente probatorio svoltosi nel corso di un’udienza protetta, in un’aula allestita negli uffici della Caritas, dinanzi al gip del Tribunale di Crotone Romina Rizzo.

Quando, rispondendo alle domande rivolte, tramite il giudice, con l’ausilio di due psicologi, dal pm Andrea Corvino, dall’avvocato di parte civile Romolo Villirillo e dal difensore dell’imputato, l’avvocato Domenico Magnolia, alla ragazzina, che oggi ha dieci anni, è stato chiesto quante volte era successo, se poche o tante, lei ha risposto “venti”.

A innescare l’inchiesta della polizia erano state le denunce della madre che si era accorta che qualcosa non andava. Notò un’immagine sul cellulare della figlia, in cui lei era ritratta seminuda; la ragazza ammise che la foto era stata scattata dal padre e la donna presentò denuncia. Nel corso delle indagini sono stati sequestrati cellulari e tablet di padre e figlia. Dai messaggi che si scambiavano emerge che lei era arrabbiata con suo padre.

Secondo l’accusa, l’uomo l’avrebbe denudata e avrebbe abusato di lei. Nel corso dell’incidente probatorio, è emerso che sarebbe successo ripetutamente. I fatti contestati, commessi in un centro della provincia crotonese, risalgono a un periodo compreso fino all’agosto dello scorso anno. Non è stata applicata una misura cautelare nei confronti dell’uomo, che viveva separato dalla compagna. Gli abusi si sarebbero verificati quando la bimba andava a far visita al padre.

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