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La stazione dei carabinieri di Cirò

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CIRÒ MARINA (CROTONE) – Otto richieste di condanna per le presunte nuove leve del “locale” di ‘ndrangheta di Cirò. Sono quelle avanzate dal pm antimafia Domenico Guarascio nel troncone processuale che si sta svolgendo col rito abbreviato nell’ambito dell’inchiesta che nel febbraio 2023 portò all’operazione “Ultimo Atto”. In particolare, il pm della Dda di Catanzaro ha chiesto condanne a 20 anni di reclusione per abbreviato Luca Frustillo (39), di Cirò; 8 anni e 6 mesi ciascuno per Ottavio Marincola (37), di Cirò e Pino Marincola (33), di Cirò; 12 anni e 6 mesi per Gianfranco Musacchio (36), di Cirò Marina; 8 anni ciascuno per Antonio Rizzo (33), di Umbriatico, Domenico Rizzo (46), di Umbriatico, e Francesco Rizzo (65), di Umbriatico; Giuseppe Santoro (39), di Cirò. Altri 28 sono già stati rinviati a giudizio dinanzi al Tribunale penale di Crotone.

La pena più elevata in questo filone processuale è stata proposta per Frustillo, indicato tra gli affiliati maggiormente operativi, col compito di curare gli “affari” e di rapportarsi con le altre cosche. Ma nel processo col rito abbreviato ci sono anche i nipoti di Cataldo Marincola, uno dei leader storici della cosca cirotana, ovvero Ottavio e Pino, in varie occasioni ripresi al circolo Cbs Sestito di Cirò, ritenuta una delle basi operative del clan.

Il core business della cosca erano le estorsioni e il controllo degli appalti pubblici. Ma l’ egemonia nel territorio cirotano viene desunta dall’«allarmante tendenza della popolazione cirotana a rivolgersi alla consorteria criminale per risolvere le questioni più varie». Dall’individuazione dei responsabili di atti illeciti al recupero di crediti al regolamento di dissidi banali, scaturiti da relazioni sentimentali, ciò che talvolta suscitava anche l’indignazione degli stessi affiliati. Emerso anche il controllo dei villaggi turistici con l’imposizione di assunzioni e il pagamento di mazzette in cambio di protezione.

Il “locale” di ‘ndrangheta di Cirò, insomma, è come la coda delle lucertole. Se la spezzi ricresce sempre. L’inchiesta dei carabinieri del Reparto operativo di Crotone e della Compagnia di Cirò Marina disarticolò i nuovi assetti del clan che si era riorganizzato dopo il duro colpo inflitto nel gennaio 2018 con l’operazione Stige, che allora si concretizzò in 170 arresti.

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