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Enzo Valente con le infermiere sulla sua barca

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CIRÒ MARINA (CROTONE) – Quando si dice una promessa mantenuta. Un ex paziente sta offrendo, da ieri, un’escursione gratuita in barca a vela ai medici, agli infermieri, agli operatori socio-sanitari del reparto Covid dell’ospedale “San Giovanni di Dio” di Crotone. «Metto a disposizione la mia barca a vela e la mia esperienza nautica per ringraziare il personale sanitario, che si è esposto, lavorando in prima linea, per salvare vite umane», precisa lo skipper, Enzo Valente, detto “Enzo Sport“, un cittadino molto conosciuto per la sua passione per la vela e per il suo impegno sociale.

«Io sono vivo – aggiunge subito dopo – grazie alla professionalità, alla dedizione al lavoro e al coraggio di tutti i medici e gli infermieri che mi hanno curato durante la mia degenza in ospedale».

Appena dimesso, scrisse una lettera aperta per ringraziarli. Fu in quell’occasione che promise ai suoi “angeli” che li avrebbe ospitati sulla sua barca a vela per «una bellissima escursione sulla costa ionica di Punta Alice, la località balneare che quest’anno ha ottenuto per la 20esima volta la Bandiera Blu».

Ieri mattina, Enzo Valente ha offerto la gita a sei infermiere dell’ospedale crotonese, Eliana Marrazzo, Maria Giovanna Innaro, Teresa Arena, Barbara Matera, Manuela Abate e Carmen Maiurano. Le infermiere si sono divertite moltissimo a solcare le onde tra cielo e mare in una giornata alquanto soleggiata. «Al termine di un periodo così difficile e delicato avevano tutte bisogno di una giornata di mare, libertà e spensieratezza, e si sono già prenotati per le prossime escursioni un gruppo di medici e un gruppo di infermieri», dichiara lo skipper cirotano. Che ricorda a questo punto: «Ho avuto i sintomi del Covid a maggio, per la febbre alta che durava da giorni e per la bassa saturazione ho dovuto chiamare l’ambulanza del 118, quando sono arrivato all’ospedale di Crotone i medici si sono prodigati per trovarmi un posto, da quel momento in poi tutto il personale in servizio mi ha preso in cura, garantendomi un’assistenza costante».

Non ha pertanto sofferto – come sottolinea – «quella solitudine, a cui ti condanna il Covid, ti ritrovi all’improvviso da solo con te stesso e il tuo destino, brutalmente separato dai tuoi figli, dagli affetti, dagli amori».

Gli è rimasto impresso un episodio: un medico sollevò letteralmente dal letto un paziente anziano, che, esausto dopo tanti giorni di ricovero, non voleva sottoporsi a ulteriori esami diagnostici, e lo convinse a resistere. Ieri, le infermiere, ch’erano a bordo della “Sailing Enzo Sport”, si sono complimentate con lo skipper, perché lo hanno rivisto in ottima forma.

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