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CROTONE – Un diciottenne è stato ucciso nel pomeriggio, poco dopo le 16.30, a colpi d’arma da fuoco a Crotone. L’omicidio è avvenuto in via Ducarne, nel centro storico della città, all’interno della sede dell’associazione Libere donne, che da anni combatte la violenza sulle donne, guidata da Catia Villirillo.

Ad essere stato ucciso è il figlio della presidente del sodalizio, Giuseppe Parretta, e pare che tutto sia accaduto per una banale lite per motivi di vicinato. Era uno studente al liceo artistico e saltuariamente lavorava come cameriere nei locali del centro per racimolare qualche euro. L’edificio in cui ha trovato la morte lo conosceva bene. In quell’edificio, infatti, non solo era ospitata la sede dell’associazione della mamma, ma c’è anche l’appartamento nel quale Giuseppe viveva.

Il presunto autore del delitto è già stato fermato e disarmato, si tratta di Salvatore Gerace, di 57 anni, già noto alle forze dell’ordine che lo hanno arrestato in passato più volte per spaccio di droga e rapina.

All’origine del delitto, come detto, vi sarebbero stati contrasti di vicinato con l’omicida, Salvatore Gerace. L’uomo, dopo il delitto, sarebbe rimasto sul posto in attesa della polizia, consegnandosi poi agli agenti.

Secondo una prima ricostruzione fatta dalla polizia, già in passato ci sarebbero stati dissidi di vicinato tra il diciottenne ed il suo assassino. Oggi, verso le 16.30, Giuseppe si trovava nella sede dell’associazione gestita dalla madre. Forse era in attesa di incontrarsi con gli amici o con la fidanzata. Gerace, probabilmente, l’ha visto mentre passava davanti all’edificio ed è entrato. Allora è scoppiata la lite, presumibilmente per gli stessi motivi. Al culmine, l’uomo ha estratto di tasca una pistola ed ha sparato 4-5 colpi, due dei quali hanno raggiunto il ragazzo al torace uccidendolo sul colpo. Commesso il delitto, l’assassino è rimasto impassibile, fermo davanti alla sede, in attesa che arrivassero le forze dell’ordine, subito chiamate da chi ha assistito alla scena. E quando la prima volante della Questura è giunta nel vicolo, l’uomo ha consegnato la pistola agli agenti facendosi ammanettare. Subito dopo il fermo, l’uomo è stato condotto in Questura dove sarà interrogato dal magistrato di turno della Procura al quale dovrà spiegare cosa lo abbia spinto a sparare contro un diciottenne.

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