Gli indagati monitorati
1 minuto per la letturaLa Dda chiede il giudizio immediato per due presunti estorsori di Strongoli. Processo lampo, denunciare paga
STRONGOLI – Processo lampo per due presunti estorsori dopo la denuncia dell’imprenditore vittima, che ha deciso di non sottostare alla legge del racket. La Dda di Catanzaro ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato per Giuseppe Maria Fazio, 55enne, ritenuto esponente della cosca Giglio, e Francesco Serra, 33enne, entrambi di Strongoli.
L’accusa è quella di tentata estorsione con l’aggravante mafiosa. Il contesto di ‘ndrangheta in cui è maturata la vicenda è evocato non solo dal nomignolo di Fazio, detto “Peppe ‘a mafia”, ma dai suoi precedenti. Proprio lui, sul finire dello scorso anno, avrebbe chiesto alla vittima somme prima quantificate in 3000 euro e poi in 1500 euro per non meglio specificate spese legali. Richieste insistenti, avanzate in tre distinte occasioni, tra novembre e dicembre scorsi. I carabinieri hanno condotto un’indagine lampo grazie anche alla tempestività della denuncia. L’imprenditore ha segnalato la vicenda ai carabinieri che hanno acquisito le immagini estrapolate dal sistema di videosorveglianza dell’impresa e delle zone limitrofe, avendo riprova dell’attendibilità del denunciante.
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L’udienza per gli imputati, dinanzi al Tribunale di Catanzaro, è fissata per il prossimo 7 maggio. Li difendono gli avvocati Giovanni Mauro, Gianni Russano e Vittorio Gangale. Denunciare paga. Se la denuncia è tempestiva, per gli arresti non occorre molto tempo. E neanche per il processo. La Dda ritiene, evidentemente, di essere in possesso di elementi inequivocabili. E così si salta il filtro dell’udienza preliminare.
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Tutti gli imprenditori devono fare così, denunciare subito. Sarebbe una rivoluzione e la fine di una piaga che colpisce da troppo tempo la nostra terra. La mafia rimane ma si riduce a reati che non colpiscono lo sviluppo economico. Per fare ciò occorre avere caserme con all’interno comandanti dotati di onestà intellettuale e senso di correttezza. Comandanti per quali l’imprenditore può instaurare un rapporto di totale fiducia. La mafia (‘ndrangheta) è ignoranza, bassa cultura, degrado, tradimento, violenza di ogni genere, sottomissione, tracotanza, falsità, insomma una montagna di merda come disse un tale una volta. Un giovane che oggi decide di entrare a far parte della mafia è un perfetto esempio di stupidità umana.