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Da sinistra: Voce, Ferro, Piantedosi, Ferraro e Giovinazzo

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Il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi a Crotone per il vertice in Prefettura su ordine pubblico e migranti

CROTONE – Recrudescenza criminale, piazze di spaccio, soprattutto quelle nei pressi delle scuole, occupazione abusiva di immobili: questi sono stati alcuni dei temi trattati ieri pomeriggio nella Prefettura di Crotone durante il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocato dal Prefetto Franca Ferraro ed alla presenza del ministro dell’Interno Piantedosi.

Quest’ultimo, proprio sulla serie di episodi criminosi che caratterizzano alcune aree, ha detto che ogni territorio ha le sue dinamiche. «Qui (a Crotone, ndr) si registrano minori problemi di criminalità spicciola, fastidiosa, ma il trend complessivo è in calo. Sappiamo, però, che dietro c’è ben altro: i danneggiamenti, i casi di usura che non vengono denunciati». Dunque il contesto ci dice che «qui non si registrano reati di strada come altrove, ma ci sono forti indicatori della presenza di una criminalità organizzata molto preoccupanti; reati spia come le estorsioni, i danneggiamenti che fanno capire che c’è meno violenza di strada ma fenomeni più’ preoccupanti».

Piantedosi ha comunicato, poi, di aver «incontrato i rappresentanti degli industriali che mi hanno rivolto una forte invocazione: dare loro supporto perché anche qui sorga qualche associazione, dei riferimenti sul versante antiracket e antiusura. Lo faremo. Porteremo qui il commissario del governo per incoraggiare queste iniziative. Per questo ho assicurato al sindaco di Crotone che tornerò, che l’attenzione per questo territorio è molto alta.

Nel Cosentino – ha continuato – ci sono altre tipi di dinamiche. Presto andremo anche lì, abbiamo già delle idee. Mi spiace che non ci sia il capo della Polizia che è andato in visita in questura, come si conviene in questi casi, ma c’è la prospettiva addirittura di potenziare il numero dei presidi della Polizia di Stato in aggiunta a quella dell’Arma dei Carabinieri su alcuni territori importanti. Quindi andremo anche lì a vedere quali sono le specificità delle esigenze di quei territori e dare l’ulteriore testimonianza che lo Stato fa la sua parte».

Per ciò che concerne, invece, il Crotonese, il ministro Piantedosi ha evidenziato che è già previsto «un incremento delle forze di polizia su tutto il territorio nazionale e per quanto riguarda nello specifico Crotone, all’esito dei rafforzamenti già disposti e di quelli che avremo a fine anno, ci sarà un incremento di almeno 80 unità tra le tre forze di polizia. Un’attenzione per Crotone che, però, vale per tutta la Calabria dove stiamo pensando alla istituzione di nuovi presidi: commissariati della Polizia di Stato e dell’Arma dei carabinieri» – ha ribadito. Il ministro, dopo aver ringraziato il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, il sottosegretario Wanda Ferro, i vertici provinciali delle forze dell’ordine e tutti i partecipanti, ha toccato anche altri temi, come quello della presenza dei minori non accompagnati nel Cara Sant’Anna.

A tal riguardo ha rimarcato che «la gestione dei minori stranieri non accompagnati è complessa, legata poi al fatto dell’imprevedibilità del numero che si è costretti in qualche modo a gestire perché, chiaramente, arrivano e non sempre le amministrazioni titolari di funzioni su questo sono in grado di adottare misure e progettare interventi che possano essere in qualche modo programmati.

Noi siamo tornati sulla materia anche con un intervento normativo che infatti ha consentito per un periodo limitato, quello che poi succede anche qui insomma, la collocazione a determinate condizioni e senza che vengano meno requisiti fondamentali di assistenza differenziata del minore anche all’interno di strutture di Cara ordinari. So – ha proseguito – che la prefetta ha messo in piedi un’iniziativa di rafforzamento anche delle strutture dedicate per i minori stranieri non accompagnati, c’è già un numero rilevante che viene accolto».

Il ministro, inoltre, si è espresso anche sulla necessità dei Cpr, centri di permanenza per i rimpatri dei migranti, e sulla possibilità che quello previsto in Calabria sia a Crotone. Sul primo punto ha sottolineato che in questi centri «saranno ristrette solo le persone attinte da decreto di espulsione, quasi sempre caratterizzate da elementi di pericolosità, elementi tratti dai reati commessi, e che sono ritenute pericolose per la sicurezza dei cittadini, i Cpr quindi servono a dare una cornice di sicurezza ai territori». Sulla dislocazione del Cpr calabrese, poi, ha aggiunto: «quella di realizzarne almeno uno per regione non è solo una formula aritmetica fine a se stessa. Nella previsione di farne uno anche in Calabria stiamo facendo le valutazioni del caso».

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