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Il sito della società Salvaguardia Ambientale

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CROTONE – La parola chiave è Syngas, dall’inglese synthetic gas. Trasformare i rifiuti sanitari, una volta sterilizzati, in risorsa, recuperandoli energeticamente attraverso un processo di gassificazione. Salvaguardia Ambientale, la nota srl del gruppo Vrenna, vuole modificare il suo Centro di stoccaggio di rifiuti speciali, pericolosi e non, nella località Passovecchio per realizzare un impianto di gassificazione da rifiuti organici pericolosi e non pericolosi; la proposta imprenditoriale prevede anche un impianto di sterilizzazione di rifiuti a rischio infettivo, un impianto di lavaggio di contenitori per rifiuti sanitari, baie di stoccaggio e altre attività.

Nella relazione tecnica illustrativa si parla di un «servizio di pubblica utilità» che l’impresa intende fornire operando «in un campo di estrema importanza come quello del trattamento di rifiuti speciali e in particolar modo per i rifiuti a rischio infettivo provenienti dalle strutture sanitarie (ospedali, poliambulatori) vista la difficoltà in questo periodo dell’emergenza Covid 19 a reperire impianti per lo smaltimento».

La documentazione per la verifica di assoggettabilità alla Via è già stata presentata alla Regione e gli enti territoriali hanno un termine di 30 giorni per fare osservazioni. Il progetto è anche quello di accrescere gli attuali livelli occupazionali e valorizzare la tecnologia degli impianti esistenti già autorizzati allo stoccaggio e cernita di 200mila metri cubi all’anno di rifiuti pericolosi.

Circa il processo di gassificazione, i tecnici del gruppo assicurano che in assenza di camini, bruciatori e scorie, «l’incidenza dell’impianto a livello ambientale è nettamente inferiore a qualsiasi altro impianto similare» poiché «Non consuma ossigeno dell’aria» e comporta un minimo consumo d’acqua, sfruttando l’umidità presente nei prodotti da trattare e non utilizzando additivi chimici. Il Syngas prodotto, a 1050-1200°C, verrà poi impiegato per la produzione di energia elettrica con motori endotermici e per la produzione di energia termica dal calore.

I rifiuti sterilizzati potranno pertanto essere indirizzati alla linea di gassificazione (previa deferrizzazione). I rifiuti sanitari sterilizzati non risultano essere pericolosi, rilevano i tecnici, in quanto non più caratterizzati dalla classe di pericolosità “H9” (infettivo). La società, comunque, manterrà la possibilità di «effettuare la gestione delle due linee di trattamento in maniera indipendente, sottolineando che ordinariamente le stesse saranno “interoperabili”».

Previsto anche un impianto di lavaggio dei bidoni svuotati utilizzati per la raccolta dei rifiuti sanitari. Lo stoccaggio dei rifiuti liquidi pericolosi e non pericolosi avverrà in taniche e cisterne da circa 1 mc, che, una volta svuotate, verranno bonificate all’impianto di lavaggio in un’area attrezzata e i reflui saranno trattati direttamente nell’impianto di depurazione interna. Le taniche così bonificate verranno riutilizzate o eventualmente smaltite. La parola adesso passa al territorio.

Non sarebbero immediatamente da escludere proteste per la quantità di rifiuti che potrebbero essere trasportati a Crotone e eventuali contaminazioni in una città Sito di interesse nazionale dal 2001. Una città circondata dalla vecchia discarica di Tufolo Farina, da una discarica nella località Columbra, da un termovalorizzatore nella località Passovecchio, da un impianto di trattamento dei rifiuti indifferenziati nella località Ponticelli, da una centrale a turbogas nella limitrofa Scandale e in cui sono atavici i ritardi nella bonifica delle scorie provenienti dalle fabbriche dismesse.

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