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L'aeroporto Sant'Anna di Crotone

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CROTONE – Nuovi nubi minacciose si addensano sull’aeroporto Sant’Anna di Crotone dopo la decisione della compagnia irlandese di cancellare i voli per Bergamo e Bologna dalla seconda metà di gennaio. Nello specifico, la Ryanair ha cancellato dal 19 gennaio i voli per Bologna e quelli per Bergamo fino al 28 marzo per motivi puramente economici. E’ appena il caso di evidenziare che queste due tratte rappresentano per il territorio crotonese l’unico modo per poter collegarsi velocemente don il Nord.

Timori evidenziati anche dalla consigliera regionale Flora Sculco, che comunica di aver, già ieri mattina «avviato una fitta interlocuzione con gli assessori regionali Franco Talarico (al Bilancio e alla Partecipate) e Domenica Catalfamo (alle Infrastrutture), invitandoli ad esercitare quel ruolo di coordinamento istituzionale tipico della Regione.

Ho chiesto ai due esponenti regionali – continua la consigliera – di convocare, immediatamente, un tavolo tecnico con la Sacal e tutti gli attori istituzionali del territorio (Comune di Crotone, Provincia, rappresentanze regionali e parlamentari) per capire cosa la società di gestione aeroportuale vuole fare per Crotone, e quali sono i programmi e i piani di rilancio dello scalo pitagorico. La Sacal dovrà prendere impegni precisi e vincolanti su Crotone, così come ogni rappresentante istituzionale dovrà assumersi le proprie responsabilità».

Ricorda, poi, che «prima di Natale è giunta la notizia che il bando per i voli “onerati” per Torino, Roma e Venezia è andato deserto, in questa settimana Ryanair comunica la cancellazione dal 19 gennaio dei voli per Bergamo e Bologna. L’aeroporto di Crotone – prosegue la consigliera Sculco – in queste condizioni, rimarrà, da qui a breve, senza voli e, quindi, inoperativo. Desta preoccupazione non solo la situazione di stallo in cui è caduto lo scalo crotonese, ma anche la mancanza di attenzione per quella che è la infrastruttura più importante della nostra provincia e della costa ionica».

Da registrare, poi, l’intervento del Comitato cittadino aeroporto di Crotone, che da tempo aveva lanciato l’allarme sul possibile stop ai voli dal Sant’Anna. Nel mirino dello stesso comitato, oltre alla classe politica ed istituzionale locale, soprattutto la società di gestione degli scali calabresi.

«La Sacal – si legge in una nota del comitato – è in silenzio da mesi come se l’aeroporto di Crotone non esistesse. Nessuna parola neppure sui bandi degli oneri di servizio andati deserti. Con il nuovo management la situazione si è ben chiarita mostrando concretamente la volontà della società di far chiudere l’aeroporto di Crotone provvedendo alla dismissione per pochi euro del dominio CrotoneAirtport.it. Il messaggio era fin troppo chiaro da parte del gestore unico aeroportuale che non ha mai investito nulla sullo scalo pitagorico! Peccato che solo il Comitato Cittadino Aeroporto Crotone abbia captato quel messaggio!»

E così conclude: «Ci rifiutiamo di credere che tutto ciò avvenga per un destino avverso! Alcune responsabilità, ora, devono essere assunte da chi nei decenni passati ha ridotto la fascia ionica in questo stato ed anche da chi per due anni ha illuso i cittadini di esser attenzionati dal governo».

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