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Una parete dell'antico mulino

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CIRO’ – Straordinaria scoperta di un antico mulino a conduzione famigliare forse di età rinascimentale costruito con pietre a secco, lungo un torrente (Carafunu), nascosto da un impervio e fitto bosco impenetrabile, se non ai soli cinghiali e lupi, alle pendici di una montagna nell’entroterra cirotana.

Il territorio si presta ad un turismo naturalistico alla riscoperta di paesaggi e storia di vita della tradizione contadina, finalizzata alla riscoperta del territorio e dei suoi tesori paesaggistici, storico-culturali che potrebbero se inserito in un percorso, riportare il visitatore indietro nel tempo, a quando era usanza dei contadini locali portare le loro derrate alla macina e poi fermarsi per una pausa ristorativa lungo il sentiero.

Sono luoghi, dove già anticamente, da generazioni, venivano praticate colture di grano, granturco, orzo, fave, trapiantate lungo i terrazzamenti a valle sulle due facce della collina fino ad arrivare all’antico mulino, dove avveniva la macinatura indispensabile per il sostentamento di persone e animali.

Oggi di quel mulino, rimangono i ruderi mantenuti in parte, e le relative opere idrauliche, come la fessura dove si trovava la ruota che pescava l’acqua direttamente nel ruscello, e la torre dove era posizionata la macina. Sono ancora ben evidenti le mura in pietra a secco del perimetro del mulino che dalla sua estensione doveva essere piuttosto grande. Su una pietra appartenente al mulino una data: XV, perciò molto probabilmente fu costruito in età medievale. Ne è convinto l’esperto il maestro d’arte e storico Aldo Malena il quale ha detto inoltre che probabilmente visto i grossi massi presenti nel ruscello, un tempo doveva essere molto fluido e ricco di acqua, per questo il mulino era inserito direttamente ad un lato del letto del ruscello.

Sarebbe interessante dunque inserire anche questo percorso naturalistico nel cammino passante per Cirò della Magna Grecia.

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