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Serse Cosmi durante Alatalanta-Crotone

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CROTONE – «Vorrei vedere una partita di carattere che possa liberarci dai problemi psicologici e invertire la rotta da subito visti i numeri che sono spietati».

Per Serse Cosmi la crisi del Crotone è tutta mentale. Il tecnico è arrivato appena martedì scorso sulla panchina dei calabresi e, dopo la sconfitta di Bergamo nella gara infrasettimanale, ha avuto più tempo per trovare il feeling con la squadra. Domenica lo aspetta la sfida salvezza con il Torino di Davide Nicola, l’allenatore che ha compiuto l’impresa di salvare il Crotone nel primo anno di Serie A.

«E’ curioso – dice Cosmi – il fatto che arrivo io a Crotone e incontro subito i due allenatori che sono stati protagonisti in questa piazza. La squadra, per i valori tecnici che ha, non dovrebbe stare in questa situazione. Una squadra che lotta per restare in serie A non può non proporre una ferocia che è una caratteristica di chi sta in testa, come l’Inter, figuriamoci quanto è importante per chi lotta in fondo alla classifica. A Bergamo abbiamo fatto qualcosa di buono. Cercato di seguire alcune indicazioni date dopo una sola seduta di allenamento. Dovevamo reggere sotto l’aspetto nervoso. Ma ora non bisogna più piangersi addosso, bisogna giocare da uomini, non solo da calciatori. Voglio una partita contro il Toro nella quale si deve mettere in campo quello che va oltre le nostre possibilità. Per molti calciatori sarà la gara verità».

Dal punto di vista tattico Cosmi dovrebbe riproporre lo stesso modulo di Bergamo con Messias ed Ounas (che ha recuperato) dietro uno tra Simy e Di Carmine. «L’attacco del Crotone – sottolinea Cosmi – ha più potenzialità di quelle che è riuscito ad esprimere. Non è inferiore a altre squadre di quella zona di classifica. Messias è un giocatore straordinario, ma per me deve partire da più indietro perché con le qualità che ha diventa devastante». Cosmi, che riavrà Benali in organico da lunedì e per il Torino recupera Vulic e Molina (Cigarini resta in infermeria), pensa anche alla possibilità di schierare Marrone in mezzo al campo come schermo davanti alla difesa.

«Dobbiamo essere più compatti – aggiunge – a centrocampo e difesa. Marrone a centrocampo? Non credo che uno solo determini più compattezza, ma è un esperimento che può essere fatto. È una questione di come difendere quella zona del campo».

«Il valore del Torino è indiscutibile. Ha vissuto dieci giorni non normali – riconosce Cosmi – ma ha un organico importante. È una squadra difficile da affrontare. Nicola è un allenatore equilibrato che non significa come si pensa oggi che sia difensivista. Tatticamente mette benissimo le squadre in campo ed ha grande carattere. Quello che ha fatto qui a Crotone salvando la squadra deve esserci da insegnamento anche ora. Non credo che il Toro verrà qui a mettersi davanti alla sua area di rigore».

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