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CATANZARO – C’è l’accordo per la cassa integrazione che servirà ad affrontare la crisi del porto di Gioia Tauro. Ma dal tavolo convocato lunedì alla Regione è emerso anche un nuovo programma per l’operatività dello scalo: saranno introdotte valutazioni di produttività del personale e flessibilità negli orari in base alla mole di lavoro.

UN TAVOLO AFFOLLATO – A Palazzo Alemanni, sede della Presidenza della Giunta Regionale, c’è stato lunedì l’incontro per l’esame congiunto della situazione occupazione della Medcenter Container Terminal Spa, con la mediazione del governatore Giuseppe Scopelliti, della sua vice Antonella Stasi e dell’Autorità Portuale di Gioia Tauro, rappresentata da Giovanni Grimaldi .   Alla riunioneerano presenti per Medcenter l’amministratore delegato Domenico Bagalà, assistito da Carmine Crudo e Roberto Gastaldo. Per i sindacati erano presenti Filt-Ccgil con  Salvatore Larocca, Domenico Laganà e Ilaria Floccari; Fit-Cisl, con Annibale Fiorenza, Giuseppe Larizza, Demetrio Casciano, Christian De Masi e Vincenzo Oliverio; Ugl-Mare con Francesco Cozzucoli, Francesco Reitano, Massimiliano Meliadò; Uil trasporti con Giuseppe Rizzo e Giovanni Vilella. Presenti anche le Rsa di  Medcenter Container Terminal Spa.   

Le parti, ad eccezione della Uil trasporti (che si dichiara tuttavia disponibile a sottoscrivere l’accordo proposto dell’azienda a seguito della consegna e della positiva valutazione del piano di riorganizzazione che l’azienda è tenuta a presentare a termini di legge) e del Coordinamento portuale Sul, hanno sottoscritto un verbale di accordo a positiva conclusione della procedura di consultazione sindacale. Tuttavia anche i due sindacati che non hanno sottoscritto l’accordo hanno riconosciuto la necessità di ricorrere alla Cigs per riorganizzazione.   In base all’accordo il Piano di Riorganizzazione Aziendale sarà presentato al Ministero competente entro il 15 settembre. La Cigs avrà una durata di 24 mesi, con inizio dall’1 agosto prossimo e fine il 31 luglio 2014 ed i lavoratori interessati dalla Cigs sono quantificati in 1282 unità, secondo i meccanismi di rotazione concordati di seguito tra le Parti. 

L’ACCORDO – I firmatari hanno convenuto che nell’ambito dei reparti in cui si registrano le eccedenze di personale (con indicazione delle eccedenze medie giornaliere pari a 486 unità) si individuerà il personale che dovrà essere collocato in Cigs secondo una serie di parametri. Si procederà prima di tutto alla sospensione a zero ore dei dipendenti che non si opporranno all’inserimento nella lista di coloro che fruiranno del trattamento di integrazione salariale durante il predetto periodo di Cigs. Si procederà inoltre alla collocazione prioritaria nella lista dei sospesi a zero ore dei lavoratori che, entro i 24 mesi di ricorso alla Cigs, matureranno il diritto a percepire il trattamento pensionistico. Sul numero delle posizioni lavorative ancora in eccedenza, dopo l’individuazione del personale da collocare in Cigs effettuata in base questi criteri, ruoterà tutto il personale indicato, con periodi pari a un mese, fatta eccezione per i lavoratori assuntidall’1 novembre scorso, che seguiranno una specifica modalità di rotazione mirata – anche attraverso periodi di formazione on the job con tutoraggio (che comunque non comportino un aumento dell’utilizzo della Cigs per il restante personale), al riallineamento della loro capacità operativa a quella dei colleghi con maggior anzianità di servizio – che preveda il loro impiego nelle giornate di picchi di attività operativa, in base all’abilitazione posseduta (carrellista o manutentore).  

I CONTROLLI – E’ stato inoltre convenuto che i lavoratori che terranno un comportamento non rispondente agli obblighi e doveri contrattuali o comunque tale da non essere coerente con gli obiettivi condivisi per il raggiungimento della riorganizzazione e superamento della crisi aziendale, saranno sospesi a zero ore per un periodo massimo di 9 mesi, durante il quale comunque saranno tenuti a partecipare alle attività formative di cui al programma aziendale, anche orientate al riallineamento agli standard previsti dallo stesso. 

A tal fine, ogni 3 mesi dall’inizio del ricorso alla Cigs, il personale interessato alle sospensioni lavorative di ciascun repartoverrà sottoposto ad una verifica congiunta con le organizzazioni sindacali sulla base dei parametri di presenza al lavoro, comportamento e merito.   

I NUOVI TURNI – La nuova tuNristica dovrà consentire l’aumento di produttività atteso  e sarà adottata in via sperimentale per un periodo di 6 mesi, dopo il quale le parti si incontreranno per valutare gli effettivi margini di miglioramento realizzati. Le parti si danno inoltre atto che l’adozione della nuova turnistica – finalizzata all’attuazione, una volta terminato il periodo di ricorso alla CIGS, degli strumenti di flessibilità ed elasticità degli orari di lavoro previsti dal Contratto nazionale dei lavoratori dei porti, in particolare delle 130 ore annue procapite da realizzarsi in caso di picchi di attività che potranno essere recuperate in caso di flessi di attività e delle 250 ore annue procapite di straordinario– dovrà essere sottoposta a modifiche adattative per rendere pienamente fruibile il ricorso all’annullamento di giornate di non lavoro (fatto salvo l’effettivo godimento del riposo settimanale secondo la normativa vigente).   

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