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NON ci sono nuovi progetti, ma nel decreto “Sblocca Italia” c’è la copertura da 419 milioni di euro per realizzare due tra i lotti dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria che erano rimasti privi di fondi e quindi esclusi dalla lunghissima opera di ammodernamento. Si tratta del lungo e difficile tratto tra Rogliano e Altilia, in provincia di Cosenza, e dello svincolo di Laureana di Borrello in provincia di Reggio Calabria. Non basteranno, però, a evitare che l’A3 resti un’incompiuta.

FRANE, VIADOTTI E GALLERIE: UN TRATTO DELICATO – I lavori finanziati fanno parte degli oltre 50 chilometri di A3 che erano rimasti al tracciato originario, privo di corsia d’emergenza e soprattutto costituito da curve e frequenti insidie per automobilisti e autotrasportatori. I dieci chilometri che saranno finanziati del Cosentino, in particolare, sono la porzione di autostrada lungo la quale si sono registrate numerose frane dalle alture adiacenti, tanto che nel 2009 si era arrivati alla tragica morte di duepersone schiacciate dal fango e dai detriti mentre transitavano a bordo di un pullmino. 

In quell’occasione, ma anche in seguito, la Calabria si ritrovò spezzata in due a causa della chiusura dell’unica arteria stradale autostradale. E disagi, c’è da immaginarlo, si prospettano adesso anche per i viaggiatori e i pendolari che dovranno attraversare quel tratto durante i lavori che si preannunciano piuttosto complicati a causa della continua alternanza di viadotti e gallerie che costituiscono il tracciato attuale. 

I 6 CHILOMETRI DI CANTIERI PIU’ A SUD – Proprio di recente, era già stato approvato il finanziamento per intervenire sugli ultimi sei chilometri tra Rogliano e Altilia, quelli che vanno dal viadotto Stupino allo svincolo di Altilia, per il quale pure è previsto un restyling: un tratto nel quale l’opera più rilevante è il viadotto Ruiz dove si è adottata una soluzione di ponte ad arco, con una luce di 251,61 metri e il termine per la redazione del progetto esecutivo è appena scaduto, mentre per l’esecuzione dei lavori è di 1076 giorni.

Ora, con i nuovi fondi, si potrà intervenire anche sui primi dieci chilometri tra Rogliano e viadotto Stupino, mentre a sud di Altilia ci si aggancia al macrolotto che arriva fino a Falerna e che è stato completato quasi un anno fa.

I TRATTI CHE RESTANO INCOMPIUTI – Nessuna luce, invece, per i fondi che dovrebbero permettere di ultimare quella che l’amministratore unico dell’Anas Pietro Ciucci definisce la “nuova Salerno-Reggio Calabria”. Restano privi di copertura, infatti, altri tre tratti significativi: quello sul Pollino, quello tra Cosenza e Rogliano – per il quale viene invocato anche un nuovo svincolo a sud della città bruzia – e quello tra Pizzo e Vibo Valentia-Sant’Onofrio. 

La Salerno-Reggio Calabria è poi l’unica opera che riguarda la Calabria: nessun investimento è previsto ad esempio per la statale 106 sulla dorsale ionica – a meno che non riescano a rientrare tra le opere già finanziate già finanziate e sbloccate con nuove risorse a condizione che i cantieri (non l’approvazione del piano finanziario, non il progetto né la gara di appalto) aprano entro date certe nell’arco di dieci mesi dall’approvazione del decreto – né per la velocizzazione delle malconce tratte ferroviarie. 

LE ALTRE OPERE FINANZIATE – Nell’eleco delle opere finanziate in tutta Italia è diviso in due marcoaree. Per il settore ferroviario:  Napoli-Bari, Palermo-Catania-Messina, Verona-Padova, Terzo Valico dei Giovi, Tunnel del Brennero, Lucca-Pistoia, soppressione dei passaggi a livello nel tratto pugliese della Bologna-Lecce.

Per quello viario:  Trieste-Venezia, quadrilatero Umbria-Marche, statale 131 e 291 in Sardegna, pedemontana Piemontese, Statale internazionale 340 (Tremezzina), Statale Telesina e statale 212 in Campania, l’asse Gamberale-Civitaluparella in Abruzzo. Ci sono poi gli interventi sui grandi centri urbani: Torino (passante ferroviario e metropolitana), Firenze (tramvia), Roma (metropolitana), Napoli (metropolitana); Aeroporti: Malpensa, Venezia, Genova, Firenze, Fiumicino, Salerno.

I CANTIERI CHE SARANNO ANTICIPATI – Il decreto Sblocca Italia, sottolinea in una nota il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, «per quanto riguarda le opere infrastrutturali si ispira a quattro criteri: semplificazione burocratica, cantierabilità delle opere, aumento degli investimenti privati in infrastrutture autostradali e semplificazione edilizia». 

Ci sono norme che sbloccano opere già finanziate in modo che i cantieri possano partire con largo anticipo rispetto alle previsioni. È il caso dell’alta velocità Napoli-Bari (valore 6 miliardi e 700 milioni) che aprirà i cantieri nel novembre 2015 invece che nel gennaio 2018 e del collegamento ferroviario Palermo-Catania-Messina (valore 5 miliardi e 200 milioni, apertura cantieri dicembre 2015). 

Con lo stesso criterio vengono sbloccati gli interventi sugli aeroporti (Malpensa, Venezia, Genova, Firenze, Fiumicino, Salerno per un valore complessivo di 4 miliardi e 600 milioni) e gli investimenti previsti nel contratto di programma con Rfi per la manutenzione straordinaria degli impianti (220 milioni). Rientra in questa fattispecie (articolo 2) anche la defiscalizzazione degli investimenti privati per l’autostrada Orte-Mestre (10 miliardi 400 milioni).

60 MILIONI PER I TRASPORTI: SI EVITA IL TAGLIO – Al di là delle opere pubbliche, alla Calabria vanno anche 60 milioni da destinare al trasporto pubblico locale, due terzi dei quali serviranno solo a saldare debiti. Spiega l’assessore regionale ai Trasporti, Luigi Fedele, che 20 milioni andranno per ciascuna delle annualità 2013, 2014 e 2015 e grazie a questi ultimi si riuscirà a evitare il taglio del 40 per cento dei servizi a partire da settembre.

NUOVI INTERVENTI CONTRO RISCHIO IDROGEOLOGICO – A proposito invece dell’emergenza idrogeologica, che abbraccia in pieno la Calabria, Il Governo ha annunciato anche un’opera di prevenzione e messa in sicurezza dell’Italia più fragile colpita da frane e allagamenti. Gli articoli, riferisce Palazzo Chigi, prevedono misure per il superamento delle procedure di infrazione, accelerazione degli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico e per l’adeguamento dei sistemi di fognatura e depurazione degli agglomerati urbani nonché il finanziamento di opere urgenti di sistemazioni idraulica dei corsi d’acqua nelle aree metropolitane interessate da fenomeni di esondazione e alluvione.

LE 1.617 RICHIESTE DA PARTE DEI COMUNI – Il Governo ha pure comunicato che tramite la consultazione on line scaduta il 30 giugno 2014, dai Comuni sono arrivate al presidente del Consiglio 1.617 richieste, che sono state catalogate in tre categorie: sblocco del patto di stabilità interno, richiesta di fondi per completamento di opere, richiesta di sblocco procedurale. Rispetto alle richieste ricevute, ha assicurato l’esecutivo, verrà avviata una procedura per lo sblocco del patto e il finanziamento di piccole opere immediatamente completabili entro il 2014, mentre verranno convocate Conferenze di servizi per risolvere i nodi burocratici.

GLI INTERVENTI PER L’EDILIZIA – Tra le norme quella sulla semplificazione edilizia, per cui il cittadino diventa padrone in casa propria e può fare liberamente lavori (abbattere tramezzi, creare nuove stanze) che non cambino la volumetria, basta una semplice comunicazione al Comune. 

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