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Nelle province della Calabria si vive male. Lo rivelano le pagelle stilate dal Sole 24 Ore, che ha reso nota anche nel 2014 la graduatoria italiana. Ravenna per la prima volta si aggiudica la palma di migliore, scalzando Trento vincitrice dell’edizione 2013, in particolare grazie agli ottimi voti in materia di “Servizi, ambiente e salute”. Si conferma invece il divario tra Nord e Sud. Fanalino di coda è infatti Agrigento, come già era accaduto nel 2007 e nel 2009. 

Nella top ten, oltre a Ravenna, figurano altre tre province dell’Emilia Romagna: Modena, Reggio Emilia e Bologna. Le province calabresi, invece, sono tutte nella parte bassa della classifica: Reggio, la peggiore delle cinque, è penultima d’Italia, appena due punti più sopra di Agrigento e ha perso un posto rispetto al risultato già misero dell’anno scorso. A far compagnia alla Calabria, nelle parti basse della classifica, ci sono soprattutto località di Sicilia e Puglia. Napoli, maglia nera nella scorsa edizione, si piazza al 96esimo posto su 107.

Due posizioni più in basso c’è Cosenza, la più grande delle province calabresi, quarta fra quelle regionali se si considera la qualità della vita: perde tre posizioni rispetto all’anno scorso. Risale invece Vibo, ma c’è poco da sorridere: l’anno scorso era alla posizione 102 e ora è a quota 97. Al novantesimo posto c’è Catanzaro, in flessione di cinque posti. Crotone, la migliore delle province della Calabria, è all’ottantesimo posto, sei più su del 2013.

Risultati positivi invece per le province del Centro, in particolare per la Toscana: Siena si piazza nona e Livorno undicesima. Migliora la qualità della vita a Milano che scala due posti nella classifica e arriva ottava. Mentre Roma ne risale otto conquistando il dodicesimo gradino. 

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