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«La Regione Campania fa un concorso per mandare a lavorare diecimila giovani diplomati e laureati presso 240 Comuni, presso la Corte di Appello di Napoli e Salerno e un ricorso, uno dei 3.000 ricorsi, lo blocca». Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, torna a parlare del concorso bandito e le cui procedure sono state bloccate. «Fra due ore – ha annunciato pubblicamente nel suo intervento – sarà pronto il ricorso al Consiglio di Stato. Abbiamo fiducia che questo ricorso verrà accolto, tanto che per marzo, questo è l’obiettivo, manderemo a lavorare i primi 3.000 giovani laureati e diplomati. E siccome che graduatoria resterà attiva per due anni siamo convinti che andranno a lavorare tutti i diecimila laureati e diplomati che hanno partecipato al concorso. E questo è un miracolo doppio: primo perché abbiamo fatto la più grande operazione sul lavoro che si sia fatta in Italia, nessuna Regione manda a lavorare diecimila giovani; altro miracolo è che tutto questo è stato fatto senza porcherie clientelari, non abbiamo gestito niente».
Non si fa attendere la replica dalle opposizioni. Per Armando Cesaro di Forza Italia: “Ancora una volta la Regione scarica le proprie responsabilità e l’inadeguatezza degli enti a cui si affida sul sistema giudiziario. Colpevolmente.De Luca, che continua inopportunamente a mostrare i muscoli – sottolinea l’esponente di Forza Italia -, conosceva benissimo tutte le criticità del concorsone perché da noi, ma anche dalla maggioranza, ampiamente denunciate in tempi non sospetti con dettagliate interrogazioni e sulla stampa. Ciò nonostante ha preferito fare orecchie da mercante».

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